
Accoglienza a Vicofaro: dal Tar segnali incoraggianti per don Biancalani
In attesa della sentenza definitiva, prevista per gennaio prossimo, il Tar della Toscana ha pronunciato oggi un'ordinanza cautelare in favore della parrocchia di don Massimo Biancalani, chiusa a settembre da un'ordinanza del Comune di Pistoia emessa in seguito ai controlli di Asl e Vigili del Fuoco che avevano rilevato problemi di sovraffollamento e non idoneità degli impianti in alcuni ambienti della parrocchia Santa Maria Maggiore di Vicofaro, dove il parroco accoglieva un centinaio di migranti, 12 dei quali nell'ambito del Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS).
Il Tar accoglie l'istanza cautelare presentata dal legale della parrocchia, riconoscendone «alcuni aspetti di fondatezza», anche «in ordine alle censure di genericità e di mancanza di proporzionalità della misura adottata, che vieta in modo assoluto l’attività di accoglienza, anziché imporne una riconduzione a legalità, e senza distinguere fra le varie attività di accoglienza svolte dalla Parrocchia» e sospende l'efficacia dell'ordinanza comunale «nella parte in cui vieta totalmente anche l’attività del CAS, che invece, entro limiti prestabiliti, risulterebbe autorizzata».
Insomma, secondo il Tar della Toscana, l'atteggiamento del Comune è stato sproporzionato e non ha operato alcuna distinzione tra ambienti e attività. La parrocchia di don Massimo non doveva dunque essere chiusa nella sua totalità e il parroco, in attesa della sentenza definitiva fissata per il 22 gennaio 2009, può riprendere l'accoglienza almeno dei rifugiati previsti nel progetto CAS.
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