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“Non approvate il decreto Salvini”. Religiosi casertani scrivono ai deputati 5 stelle

“Non approvate il decreto Salvini”. Religiosi casertani scrivono ai deputati 5 stelle

Tratto da: Adista Notizie n° 40 del 24/11/2018

39574 CASERTA-ADISTA. Un appello alla coscienza dei deputati del Movimento 5 stelle affinché, a differenza dei loro colleghi senatori, non approvino le nuove leggi razziali del Decreto sicurezza firmato Salvini. Lo sottoscrivono molti parroci della diocesi di Caserta (don Nicola Lombardi, mons. Pietro De Felice, don Fulvio De Blasio, don Sergio Adimari, don Giuseppe Di Bernardo, don Michele Cicchella, don Luca Baselice, don Andrea Campanil, don Gennaro D’Antò, don Pietro Pepe, don Franco Greco, don Antimo Treviso, don Nicola Buffolano, don Antonio Piccirillo, don Stefano Sgueglia), insieme all’ex vescovo mons. Raffaele Nogaro, ai direttori della Caritas e della Fondazione Migrantes di Caserta (don Antonello Giannotti e don Antimo Vigliotti), alle suore orsoline di Casa Rut che da oltre vent’anni lavorano per la liberazione delle donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale, ai religiosi sacramentini e agli scout dell’Agesci.

«Cari fratelli, sorelle, cittadini e cittadine», si legge nella lettera aperta indirizzata ai deputati pentastellati, «abbiamo da sempre apprezzato le vostre battaglie sull’onestà, sull’ambiente, sull’integrità e la particolare attenzione ai più deboli spesso invece dimenticati dal mondo della “politica classica”». Proprio per questo, proseguono, «con profondo rammarico abbiamo registrato un tristissimo episodio accaduto di recente. Ci riferiamo al “giorno della civetta” che si è abbattuta al Senato qualche giorno fa [7 novembre]. Essa, come il razzismo, agiva in segreto ed era un’anima notturna, mentre invece oggi ha assunto una legittimità tale da agire alla luce del giorno. Il Senato ha approvato la conversione in legge del Decreto immigrazione e sicurezza, senza migliorarne, attraverso emendamenti significativi, gli aspetti devastanti che porta con sé», come la cancellazione del Permesso di soggiorno per i motivi umanitari, «forse la disdetta più grave di questa legge», che «renderà irregolari persone che da anni vivono e lavorano regolarmente sul territorio campano e nazionale». «Le stime dei nostri sportelli – calcolano i religiosi – ci indicano che circa centomila fratelli e sorelle rifugiati perderanno il permesso di soggiorno precipitando nella irregolarità. Ricordiamoci che quando una persona è regolare, è portatrice di doveri e diritti. Diversamente, la si pone clamorosamente fuori dai circuiti di legalità». Ma anche, aggiungono, «la cancellazione di fatto del sistema di accoglienza Sprar», che «è una contraddizione fortissima per chi ha fatto della guerra al business dell’accoglienza la sua bandiera. Lo Sprar – scrivono – è l’eccellenza dell’accoglienza italiana promossa dagli Enti locali, a differenza dell’accoglienza che si effettua nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) nei quali invece si sono registrati tutti gli scandali e gli abusi».

Proseguono i firmatari della lettera aperta: «Le ricadute in Campania del Decreto saranno devastanti. La “Castel Volturno Area” ne è lo specchio più veritiero. Questo territorio può essere spinto nel baratro, attraverso la prosecuzione ostinata di politiche inefficaci, o diventare il segno di una scommessa e di una rinascita: una battaglia che dovrebbe fare propria ogni forza politica che intenda cambiare lo stato di cose. Costruire sicurezza significa costruire chiari diritti e doveri per tutti», invece il Decreto sicurezza e immigrazione «mina alle basi i processi sani di inclusione sociale. È un segnale estremamente preoccupante di una strategia della tensione, che alza il fuoco sotto una pentola a pressione quasi auspicando conseguenti gesti di esasperazione, per poi reclamare sempre più “mano libera”».

«Il nostro è un appello “col cuore aperto”», concludono. «Abbiamo un’ultima possibilità: quando il testo passerà all’esame della Camera vi invitiamo ad agire per coscienza e con quella coscienza in cui parecchi italiani riponevano una speranza». 

* Il Duomo di Caserta in una foto [ritagliata] di P.Metastasio del 2008, tratta da Wikimedia Commons, licenza Creative Commons

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