
Magistratura Democratica su Cara Castelnuovo: intento politico di smantellare la buona accoglienza
Dura presa di posizione di Magistratura Democratica in merito allo sgombero del Cara (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) di Castelnuovo di Porto (Roma), il secondo più grande d'Italia dopo quello di Mineo e considerato un'eccellenza nei processi di integrazione. Secondo il presidente Riccardo De Vito, «il Decreto sicurezza continua a produrre i suoi effetti deleteri e in contrasto con i principi di civiltà». L'intervento dell'esercito, con sole 48 ore di preavviso, ha costretto 300 rifugiati al trasferimento in altre Regioni, «distribuiti non si sa in quali strutture». Per effetto della legge voluta da Matteo Salvini, poi, le altre persone ospitate nel Cara, circa 200 titolari di protezione umanitaria, «si troveranno letteralmente sbattute in mezzo alla strada, non vedendosi più riconosciuto il diritto alla prima accoglienza».
«Come ha affermato il sindaco di Castelnuovo – prosegue il presidente di Magistratura Democratica – si tratta della brusca interruzione di un’esperienza positiva di integrazione nel territorio dei migranti»: molti di loro dovranno abbandonare i percorsi lavorativi felicemente avviati e numerosi bambini saranno costretti a interrompere i percorsi di studio già avviati.
«Non c’è dunque nessun problema di ordine pubblico, e tanto meno di sicurezza, a giustificare un simile intervento. Solo la volontà, già manifestatasi a Riace, di smantellare proprio quelle esperienze di integrazione che fanno capire come l’immigrazione non rappresenti affatto un pericolo per la nostra popolazione. Una simile logica calpesta i più elementari principi di solidarietà e i diritti sanciti dalla nostra Costituzione, proprio mentre a centinaia si lasciano affogare altri migranti in mare».
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