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Ancora a Malta i migranti della Sea Watch sbarcati l’11 gennaio. Evangelici e valdesi: «Ribadiamo la nostra disponibilità ad accoglierli»

Ancora a Malta i migranti della Sea Watch sbarcati l’11 gennaio. Evangelici e valdesi: «Ribadiamo la nostra disponibilità ad accoglierli»

ROMA-ADISTA. Sono ancora tutti a Malta i migranti che lo scorso 11 gennaio, dopo una tira e molla durato tre settimane durante le quali i profughi in fuga da Africa e Medio Oriente sono rimasti di fatto prigionieri a bordo della Sea Watch per l’opposizione dei governi europei – Italia in testa – a farli approdare in un porto sicuro, sono stati fatti sbarcare a La Valletta.

La Federazione delle Chiese evangeliche italiane (Fcei) e la Diaconia Valdese avevano dato la proprio disponibilità all’accoglienza, e il governo Salvini-Di Maio-Conte alla fine aveva detto sì. Ma fino ad ora, ad un mese di distanza, nulla è accaduto.

«L'11 gennaio, un mese fa, è stato consentito lo sbarco dei migranti raccolti in mare dalla nave Sea Watch – dichiarano in una nota Fcei e Diaconia Valdese – con l'accordo di alcuni Stati europei ad accogliere una parte delle persone sbarcate. Il governo italiano fece sua, in quell'occasione, la disponibilità della Fcei e della Diaconia Valdese ad accogliere queste persone. Oggi, risultandoci che i migranti siano ancora tutti ospitati in un centro a Malta, nei pressi di La Valletta, ribadiamo la nostra disponibilità a tener fede al nostro impegno, nei confronti dei migranti ma anche di tutti quelli che ci hanno incoraggiato in questo percorso; siamo anche disponibili ad andare a Malta per collaborare agli adempimenti necessari per il trasferimento in Italia ma abbiamo bisogno di poter fornire alle persone interessate i visti e i permessi che solo le autorità italiane possono concedere».

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