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La «Bahri Yanbu» si prepara a caricare armi anche a Genova?

La «Bahri Yanbu» si prepara a caricare armi anche a Genova?

GENOVA-ADISTA. Dopo essere stata costretta dalla mobilitazione delle associazioni pacifiste a saltare la tappa al porto di Le Havre dove avrebbe dovuto imbarcare 8 cannoni modello Caesar da 155 mm di fabbricazione francese simili a quelli già impiegati contro la popolazione civile yemenita, ora la nave saudita “Bahri Yanbu” si dirige verso Genova dove è possibile che carichi armamenti tecnicamente sofisticati. Ma anche nella città ligure sono previste proteste

«Dalle immagini fotografiche diffuse dal sito della cronaca genovese di Repubblica – denuncia l’Osservatorio sulle armi leggere di Brescia (Opal) – sul molo di Ponte Eritrea sono in attesa alcuni imballi di grandi dimensioni, apparentemente shelter per generatori elettrici fabbricati dalla Teknel Srl di Roma. Come hanno affermato l’agenzia Delta (Gastaldi) che gestisce la nave, la prefettura e la Capitaneria genovese, non si tratta di materiale classificato “militare”». Tuttavia Opal fa notare che «la Teknel ha richiesto e ottenuto nel 2018 un’autorizzazione all’esportazione per un controvalore complessivo di € 7.829.780, riguardante 18 gruppi elettrogeni su trailer, dotati di palo telescopico per illuminazione, che alimentano 18 shelter per comunicazione, comando e controllo, e relative parti di ricambio; ciascuno di questi shelter è in grado di gestire droni, comunicazioni e centri di comando aereo e terrestre, come si evince dal sito stesso dell’azienda romana. Questo materiale militare è stato venduto all’Arabia Saudita e le consegne, cominciate nel 2018, sono ancora in corso». Inoltre, prosegue Opal, «le stive della “Bahri Yanbu” contengono sicuramente materiale militare destinato all’Arabia Saudita, caricato a Sunny Point, Usa (il maggiore terminal militare del mondo), ad Anversa, Belgio (dove secondo le ong locali ha caricato 6 container di munizioni) e anche a Santander, e non si può escludere che altro materiale militare sia stato imbarcato a Tilbury, Uk, e Bremerhaven, Germania, porti toccati dalla nave nella prima settimana di maggio». Infine, aggiunge Opal, «non è escluso che altro materiale militare possa giungere a Genova nelle prossime ore, per essere in extremis imbarcato nell’ultimo scalo europeo previsto dalla schedule list della nave».

«Ricordiamo – condlude Opal – che  l’Italia aderisce al Trattato sul commercio delle armi che impone a tutti i paesi coinvolti nel trasferimento di attrezzature militari (cioè anche nel transito e nel transhipment) verso Paesi coinvolti in conflitti armati di verificare (art. 6.3) se le armi trasferite possano essere impiegate per commettere crimini di guerra o violazioni dei diritti umani».

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