
Ristabilire il diritto internazionale in Siria: appello di Caritas Italiana
Un «appello al Governo Italiano, all’Unione Europea e a tutta la Comunità internazionale affinché i civili siano protetti e sia consentito l’accesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari, non vi siano rilocazioni forzate di civili, si faccia tutto il necessario per interrompere, senza condizioni, l’ennesimo eccidio e ristabilire il rispetto del diritto internazionale». Caritas Italiana interviene sulla guerra turca ai curdi con un comunicato che denuncia «l’ennesima violazione del diritto internazionale, ormai calpestato sistematicamente in una guerra che dura da oltre 8 anni e che ha trasformato il suolo siriano nel campo di battaglia di uno scontro infinito tra potenze regionali». Il tutto nel silenzio, quando non «con il beneplacito», della comunità internazionale.
«Questa nuova iniziativa bellica – aggiunge la Caritas – si aggiunge a quella del governo siriano appoggiato dalla Russia a nord-ovest, nell’area di Idlib, sotto attacco da aprile 2019, e rende tutto il confine nord del Paese di nuovo incandescente con milioni di persone vittime dirette o indirette di violenze. Una tragedia che si somma alla grave situazione umanitaria che in Siria si protrae da quasi nove anni con l’80% della popolazione in stato di povertà e oltre 11 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria».
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