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Oxfam: “disuguaglianza climatica, i ricchi si salvano mentre il mondo annega”

Oxfam: “disuguaglianza climatica, i ricchi si salvano mentre il mondo annega”

Flash-mob oggi a Madrid messo in scena dagli attivisti di Oxfam, in occasione della seconda settimana della Cop25 sul clima che si chiuderà il 13 dicembre.

Un’azione realizzata, spiega Oxfam in un comunicato stampa, per chiedere ai leader mondiali un’immediata inversione di rotta sul fronte della crisi climatica prima che sia troppo tardi e per accendere i riflettori sul paradosso di un pianeta colpito da un’insostenibile “disuguaglianza climatica”, in cui chi più inquina continua a pagare un costo largamente inferiore rispetto a chi ha responsabilità minime sull’attuale status quo.

“Viviamo in un mondo in cui catastrofi naturali e eventi climatici estremi stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di decine di milioni di persone in paesi poveri, responsabili di una quota infinitesimale dell’inquinamento che provoca il surriscaldamento globale – ha sottolineato Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia –. Basta guardare i dati. I Paesi ad alto reddito come Italia e Spagna, in cui vive solo 1 persona su 6 nel mondo, sono responsabili di un livello di emissioni di Co2 in atmosfera 44 volte superiore ai paesi poveri. All'altro estremo, i 47 paesi più poveri del pianeta, sono responsabili solo dello 0,8% delle emissioni. Paesi dimenticati - come la Somalia, il Niger, il Mali o il Sudan - dove vive più di 1 miliardo di persone, i cui mezzi di sussistenza dipendono in gran parte dalle condizioni climatiche e il reddito medio è di circa 1.000 euro all'anno (1)”.

Un mondo spaccato in due: disuguaglianza e crisi climatica procedono di pari passo

Sono circa 3,5 miliardi di persone che vivono con meno di 5,5 dollari al giorno, e hanno “un'impronta di carbonio media” (pari al 50% dell’intera impronta ecologica) 11 volte inferiore a quella di una persona appartenente al 10% più ricco della popolazione mondiale (2). Il tutto in un contesto globale in cui 8 dei dieci paesi più colpiti da eventi meteorologici estremi sono a basso o medio-basso reddito.

Ecco allora l’appello ai leader mondiali e all’Italia: «In questo scenario rilanciamo un appello urgente ai leader dei Governi che partecipano al summit, a partire dall’Italia, perché assumano un nuovo impegno, concreto e ambizioso, per una drastica riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, con l’obiettivo di contenere l’innalzamento delle temperature entro 1,5 gradi - conclude Bacciotti – Chiediamo inoltre lo stanziamento di fondi in grado di ridurre l’impatto della crisi climatica nei Paesi più poveri e consentire l’adattamento al cambiamento climatico delle comunità più vulnerabili, sostenendo di più e meglio il Fondo globale per il Clima. Solo così potremo ridurre la disuguaglianza climatica che caratterizza il nostro tempo».

*Flashmob a Madrid. Foto di Pablo Tosco, tratta da Oxfam, immagine originale e licenza

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