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Nuova ingente fornitura di armi all'Egitto? «Inaccettabile e oltraggiosa»

Nuova ingente fornitura di armi all'Egitto? «Inaccettabile e oltraggiosa»

Commentando la Relazione del governo sull’export di armi made in Italy (v. Adista Notizie n. 21/20), il periodico missionario dei padri comboniani Nigrizia segnalava alcune indiscrezioni di stampa estera – in particolare un servizio del giornale online Arab Weekly di meta febbraio – che parlavano di autorizzazioni per circa 9-10 miliardi di euro di armi destinate all’Egitto. Una cifra esorbitante e ingiustificabile, secondo i religiosi, in ragione della Legge 185 del 1990, che impedisce la vendita di armi a Paesi che non rispettano i diritti umani o che sono coinvolti in conflitti.

Oggi Rete Italiano per il Disarmo e Rete della Pace tornano a parlare di «ipotesi» di un’ingente fornitura di armi all’Egitto di Abdel Fattah al-Sisi: si parla di fregate, navi, pattugliatori, caccia militari, ecc. «Si tratterebbe, a detta di molti esperti ed analisti, del maggiore contratto per forniture militari mai rilasciato dall’Italia dal dopo-guerra».

Qualora fosse confermata, questa mossa del governo sarebbe da considerarsi «inaccettabile, oltraggiosa e in aperto contrasto con le norme sancite dalla legge vigente», tanto che le due reti pacifiste della società civile «chiedono al Ministro degli Esteri di riferire in Parlamento e invita tutte le forze politiche a manifestare la propria contrarietà».

«È inaccettabile che venga rilasciata la licenza ad esportare un ampio arsenale di sistemi militari ad un Paese come l’Egitto che, schierato a fianco dell’autoproclamato Esercito nazionale di Liberazione Libico» del generale Khalifa Haftar, «da anni sta destabilizzando ogni negoziato per la pacificazione in Libia». Tale autorizzazione, qualora confermata, prosegue il comunicato odierno delle due reti, sarebbe «oltraggiosa» anche «nei confronti della memoria di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano barbaramente assassinato in Egitto e sulla cui morte le autorità egiziane non hanno mai contribuito a fare chiarezza», ma anche nei confronti di Patrik Zaky e di tutti quegli «oppositori politici, sindacalisti, giornalisti, difensori dei diritti umani che vengono perseguitati perché non sono graditi al regime».

Il Ministero degli Esteri e il governo hanno ancora la possibilità e l’autorità per bloccare l'esportazione, affermano le reti firmatarie: «Invitiamo tutte le forze politiche a chiedere al Ministro degli Esteri di riferire in Parlamento e a manifestare la propria contrarietà alle nuove forniture militari all’Egitto. È indispensabile una chiara presa di posizione da parte del Parlamento ed un atto di discontinuità da parte dell’attuale governo. Va ricordato come nel 2019 l’Autorità nazionale UAMA abbia autorizzato l’esportazione all’Egitto di oltre 871 milioni di euro di sistemi militari, in gran parte per la fornitura di 32 elicotteri (24 elicotteri AW149 più otto AW189) prodotti dalla divisione elicotteri della società a controllo statale Leonardo: un’autorizzazione rilasciata probabilmente dal precedente governo Conte I ma comunque realizzata senza alcun tipo di consultazione formale con il Parlamento».


* Immagine di DVIDSHUB, tratta dal sito Flickr. Licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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