Nessun articolo nel carrello

La maggioranza dei palestinesi approva Abu Mazen: bene interrompere la collaborazione con Israele.

Da un sondaggio effettuato dall’istituto di ricerca Palestinian Center for Public Opinion (Pcpo) fra il 14 e 22 giugno (ha coinvolto 1.250 palestinesi maggiorenni (da 18 anni) provenienti da Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est) emerge che la decisione presa a maggio dall’Autorità nazionale palestinese (Anp) di interrompere la collaborazione con Israele sulle questioni di sicurezza e intelligence in risposta al piano del nuovo governo di annettere fino al 30% dei territori occupati della Cisgiordania, ha il sostegno della maggioranza della popolazione. Una maggioranza consistente ma non “bulgara”, perché la scelta del presidente palestinese Abu Mazen è approvata dal 55,5% degli inchiestati. Non concorda con la politica del rigore dell’Anp il 44,5% di palestinesi (il 50,9% in Cisgiordania e il 35% a Gaza). A livello di governatorati, quelli che sostengono con maggiore decisione le scelte della leadership palestinese sono Al-Bireh & Ramallah (81,8%), Gerusalemme (62,8%) e Gerico (55,6%). Di contro, quelli che nutrono maggiore sfiducia e discordano dalla linea ufficiale sono Betlemme (84,1% contrari alla linea dura verso Israele), Qalqilia (72,2%) e Jenin (66%). Nella Striscia il dato più alto nel consenso si registra a Rafah (78,1%), mentre a Gaza City i favorevoli sono il 63,9%.

Riferisce Asia News (25/6) che, secondo il fondatore del Pcpo Nabil Kukali, cristiano palestinese, già professore di statistica all’Università di Hebron, la mossa unilaterale di Israele, sostenuta dagli Stati Uniti ma osteggiata da Onu e da gran parte della comunità internazionale, finirebbe per minare anche le ultime possibilità di «creare uno Stato [palestinese] indipendente» e peggiorerebbe le gia deteriorate «condizioni economiche e di vita» nei Territori palestinesi.

*Gaza brucia. Foto di Al Jazeera English tratta da Flickr, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.