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Germania 2019: 540mila credenti hanno abbandonato le Chiese cristiane

Germania 2019: 540mila credenti hanno abbandonato le Chiese cristiane

BERLINO-ADISTA. Nel 2019, sono stati 540mila i cristiani tedeschi, tra cattolici e protestanti, che hanno deciso di abbandonare la propria Chiesa, in base ai dati pubblicati dalla Conferenza episcopale tedesca. Si calcola che nel 2060 soltanto un quarto della popolazione del Paese farà parte di una delle due Chiese; per quanto riguarda la Chiesa cattolica, la cifra (272mila) è superiore del 26,2% rispetto all’anno precedente (216mila), mentre per quelle protestanti l’erosione è lievemente minore (un 22,3% in più rispetto al 2018, pari a circa 270mila fuoriusciti).

Ad alienare i credenti, secondo quanto ha affermato il presidente dei vescovi cattolici mons. Georg Bätzing, sarebbero diversi fattori, in primis l’imposta sul reddito che i membri ufficialmente registrati nella Chiesa cattolica devono corrispondere, e che viene utilizzata per finanziare le attività della diocesi. Per evitare di pagare questa tassa occorre “de-registrarsi” compilando un modulo, firmato il quale non si potrà più partecipare in alcun modo alla vita della comunità di fede, né ricevere, ad esempio, un funerale religioso. C’è da ritenere che la crisi economica generata dalla pandemia da coronavirus non farà che aggravare la situazione.

Certamente, tuttavia, scandali più o meno recenti che hanno travolto negli ultimi anni la Chiesa tedesca, da quello degli abusi sessuali su minori da parte del clero (nel settembre 2018, uno studio commissionato dai vescovi individuò 3.677 vittime di abusi avvenuti tra il 1946 e il 2014) a quello che ha coinvolto l’ex vescovo di Limburg, mons. Franz-Peter Tebartz-van Elst, responsabile di aver speso cifre immani per la ristrutturazione del proprio appartamento con il denaro della diocesi (v. qui e qui).

Inoltre c’è un problema demografico: il numero di funerali è molto più alto del numero di battesimi e degli ingressi in generale; «Il numero di persone che lascia la Chiesa – commenta Bätzing - mostra che l’alienazione dei membri da una vita religiosa all’interno della comunità è diventato ancora più grave», ha detto Bätzing. I valori in declino riguardo ai sacramenti amministrati evidenziano anche una «erosione dei legami personali con la Chiesa». Ma sono anche una morale sessuale obsoleta e inadeguata e il non riconoscimento della parità di diritti e funzioni tra uomo e donna ad aver allontanato tanti credenti. Da questo punto di vista, il “Cammino sinodale” avviato in Germania, con il suo sforzo di aggiornare la Chiesa da tanti punti di vista, non ha ancora dato i suoi frutti in termini di recupero della credibilità, grazie a trasparenza e onestà.

Una credibilità che non pare, invece, essere stata intaccata nella Chiesa protestante, la quale tuttavia, ha subito un analogo stillicidio e si trova davanti ad analoghe sfide: «Alla luce di queste, non resteremo inattivi», ha dichiarato il presidente del Consiglio della Chiesa evangelica tedesca, il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, in un comunicato sul sito della Chiesa stessa (ekd.de, 26/7). «Ogni singola fuoriuscita fa male, anche perché tutti i membri sono fortemente motivati», ha dichiarato Bedford-Strohm. «Grazie a diversi processi avviati immediatamente dopo l'anniversario della Riforma nel 2017, abbiamo voluto rafforzare le basi del senso e del significato e della Chiesa per rivelarlo agli individui e alla società». La crisi del coronavirus ha dimostrato che la cura pastorale e la consolazione, l’orientamento e la solidarietà sono più importanti che mai per i singoli, ma anche per la società: «La Chiesa vuole cambiare e lo sta già facendo175, ha affermato il vescovo.

Nel frattempo, sono in crescita i fedeli musulmani, che passeranno, entro 40 anni, dagli attuali 4,7 milioni a quasi 20, per lo più a causa dell’alto tasso demografico nei Paesi di religione musulmana. 

* Foto di Edgar El tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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