Nessun articolo nel carrello

I “rami grandi” di

I “rami grandi” di "Fratelli tutti"

Tratto da: Adista Notizie n° 36 del 17/10/2020

Nel suo vangelo Luca paragona il Regno di Dio a un piccolo granello di senape che diventa un arbusto frondoso, «e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra»: paradigma di una Chiesa- altra inclusiva, che non emargina, non usa la pesante scure del giudizio contro nessuno; una Chiesa degli esclusi e non dell’esclusione, capace di accogliere, di portare tutti nel suo seno. Fratelli tutti , la terza enciclica di papa Francesco, invita la Chiesa cattolica a uscire dalla stantia riflessione su se stessa e a volare alto, tra i “rami tanto grandi” della parabola, per essere accolti e accogliere gli altri, confrontarsi con le loro idee e i loro sogni, attuare insieme soluzioni possibili per uscire dalla crisi globale nella quale stiamo precipitando.

«Questa Lettera – sottolinea papa Bergoglio – è rivolta a tutte le persone di buona volontà, al di là delle loro convinzioni religiose » (n. 56). Il papa stesso, all'Angelus del 4 ottobre scorso, l'ha così sintetizzata: «Sono stato ad Assisi per firmare la nuova enciclica Fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale. I segni dei tempi mostrano chiaramente che la fraternità umana e la cura del creato formano l’unica via verso lo sviluppo integrale e la pace».

Il papa, con questa enciclica sembra tendere la mano alla modernità nel momento in cui questa annaspa: con la pandemia che ha fatto venir fuori «tutta la nostra fragilità», i problemi sociali emergono con sempre più forza. Francesco di Roma propone Francesco d’Assisi come risposta possibile all'inquietudine globale. Aggiorna quel sogno di papa Innocenzo III, tra i più potenti papi della storia, nel quale vede la Basilica del Laterano cadente – metafora della Chiesa – e un uomo poverello, piccolo di aspetto, che la sostiene mettendovi sotto le spalle. Oggi non è solo la Chiesa cattolica in crisi, ma tutte le Chiese, i diversi popoli e il rapporto di ciascuno di essi con la natura sfregiata; insomma, è il mondo intero in crisi, perciò occorre che tutti insieme, "fraternamente", messe da parte le differenze, ci decidiamo a sorreggere l’umanità.

Ma come san Francesco il papa non è un economista, e la sua risposta alla crisi attuale è di carattere teologico e religioso, non certo tecnico. Ciascuno dovrà svolgere il proprio ruolo e metterlo al servizio di tutti. La Fratelli tutti è profetica, impregnata di speranza, concreta nella lettura del presente, ma lascia aperta l’ultima pagina, quella delle formule economiche, politiche, sociali che spetta ad altri completare. E prima di indicare alcune linee d’azione, il papa propone la parabola del Samaritano. In essa è detto a chiare lettere che l’esercizio della carità implica il prendersi cura dell’altro, fasciare le sue ferite, correndo il rischio di contaminarsi al contatto con l’impurità del fratello lasciato «mezzo morto». La salvezza va mediata pastoralmente e la pastorale richiede la capacità di mettersi concretamente a fianco dei fratelli: papa Francesco ci chiede di incamminarci verso un nuovo Esodo, di smuoverci dagli spazi chiusi che la sedentarietà e la pigrizia, la mancanza di spirito di iniziativa, la paura dell’imprevisto ci invitano a non abbandonare. Si tratta di rendere una testimonianza non muta, una testimonianza palpabile, una testimonianza che, nella coerenza tra parola e azione, sappia essere veramente credibile. È attraverso questa testimonianza di vita che oggi, forse molto più che in altri tempi, siamo chiamati ad essere quella “Chiesa in uscita” tanto cara al vescovo di Roma. Gesù Cristo ci invita a seguirlo «fuori dell’accampamento » (cfr Eb 13, 11-14), cioè fuori dagli spazi sacri, dagli ambienti nei quali ci sentiamo sicuri, oltre gli orizzonti rassicuranti, andando così «verso di lui, portando il suo obbrobrio», cioè condividendo fino in fondo, come ha fatto lui con la sua morte in croce, la condizione degli ultimi fra gli ultimi, degli scartati dell’umanità.

Perciò è necessario costruire una «convivialità delle differenze», come avrebbe detto un santo vescovo pugliese, don Tonino Bello. È anche quello che ci raccomanda papa Francesco, senza presunzione, non avendo soluzioni preconfezionate in tasca, invitando tutti ad ascoltare tutti. È solo l’inizio di un processo. Sta a tutti noi portarlo avanti insieme. Come Fratelli.

Vitaliano Della Sala è parroco a Mercogliano (AV) e vicedirettore della Caritas diocesana di Avellino

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.