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Vita Pastorale commenta l'enciclica del papa. E guarda a un nuovo cattolicesimo politico

Vita Pastorale commenta l'enciclica del papa. E guarda a un nuovo cattolicesimo politico

L'editoriale di Francesco Occhetta, gesuita e scrittore, pubblicato sul nuovo numero di novembre di Vita Pastorale (Gruppo Editoriale San Paolo), diretto da don Antonio Sciortino, approfondisce i temi dell'enciclica del papa "Fratelli tutti". L'articolo - che si intitola "La dignità delle persone fonda la fraternità. Nella visione del mondo offerta dall’enciclica di Francesco la fede nel mercato non risolve tutto" - afferma che la "fraternità è un processo possibile, non va confusa come una sfida utopica, la radice è evangelica. Questa, per alcuni, si limita ai legami di sangue, per altri a ciò che ci separa da chi è diverso, invece Francesco (ri)fonda la fraternità sulla dignità di ogni persona, figlia dell’unico Padre, e sull’esperienza delle vittime che pagano il male del mondo".

In particolare nel quinto capitolo, dedicato a “La migliore politica”, "Francesco non si limita a denunciare le cose che non vanno, ma indica cosa fare e da chi partire. Sono gli ultimi a cui la Chiesa vuole dare voce e restituire la dignità perduta". La fede nel “mercato non risolve tutto”; occorre "rilanciare una politica popolare, riconoscere le false promesse del populismo, denunciare i limiti della visione del liberismo inteso come teoria economica e non come filosofia politica. Francesco invita i politici a saper leggere il contesto (locale e globale) e fare scelte concrete. Occorre chiedersi: da che parte sto? Cosa sto facendo per costruire la fraternità politica? Credo davvero che occorra introdurre un nuovo paradigma di convivenza dopo il Covid-19?". L'articolo si chiude con due esempi italiani in cui l’enciclica "può ispirare il dibattito tra credenti" (forse il segno di una nostalgia per una presenza "organizzata" del cattolicesimo politico: il neonato partito Insieme di Stefano Zamagni, e quella promossa dall’ex segretario della Fim Cisl Marco Bentivogli, che si chiama "Base Italia".

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