Nessun articolo nel carrello

Uscire dalla crisi promovendo una

Uscire dalla crisi promovendo una "Società della Cura": le proposte della società civile

Qualcosa non va nel nostro Paese. Crisi economica e crisi sanitaria acuiscono le diseguaglianze sociali, culturali e di genere. L’allarme è stato lanciato, in vista del Natale, dalla Società della Cura, la mobilitazione nata intorno al Manifesto per la società della cura durante il lockdown coinvolgendo gruppi, movimenti, associazioni, reti sociali e del mutualismo (con circa 1000 aderenti collettivi e individuali in tutta Italia).

«Le politiche sinora adottate – si legge nel testo dell’appello “Il nostro dono di Natale: 175 miliardi disponibili subito” – hanno approfondito la disgregazione delle relazioni sociali, hanno reso ancora più odiosa e crudele la gerarchia fra vite degne e vite da scarto, hanno costretto le persone a scegliere fra diritto al reddito e diritto alla salute, hanno discriminato tra chi ha accesso a cure e reddito e chi ne è escluso».

Qualcosa non funziona, insomma, perché qualcosa non ha funzionato in precedenza, fino all’esplosione della pandemia. Ritenere di poter tornare indietro semplicemente riavvolgendo un nastro difettoso, è un errore che oggi non ci possiamo permettere. «Niente può essere più come prima – spiega l’appello della Società della Cura – per il semplice motivo che è stato proprio il prima a causare il disastro. È ora di abbandonare l'idea che il benessere della società dipenda dal rilancio della crescita dentro l’attuale modello di economia, come se la pandemia fosse solo una parentesi, dopo la quale ripristinare vincoli di bilancio e politiche di austerità, e non un bivio storico che richiede un cambio radicale».

L’appello invita a ripensare radicalmente il modello del profitto, dentro il quale proporre politiche di cambiamento, mediante «l'apertura di una grande discussione nel Paese», coinvolgente e partecipata, «partendo dal paradigma del prendersi cura di sé, dell'altr*, del vivente, del pianeta e delle future generazioni, e assumendo compiutamente l'idea che nessun* si salva da sol* e nessun* può essere lasciat* indietro».

In particolare, la Società della Cura chiede misure immediate in «sostegno alle persone e alle piccole attività» colpite dalla crisi (estensione del Reddito di Cittadinanza, ristori, blocco dei licenziamenti e degli sfratti, ecc.) e «investimenti immediati sui servizi pubblici essenziali» (Scuola, sanità, trasporto pubblico, infrastrutture sociali).

I soldi ci sarebbero, e l’appello indica anche come reperire subito 175 miliardi di euro, secondo logiche precise: «Chi più ha avuto ora deve dare» (tassa patrimoniale, web tax, tassazione delle transazioni finanziarie…); «ridurre drasticamente le spese militari»; «abrogare i sussidi ambientalmente dannosi»; «cancellare le grandi e piccole opere inutili e dannose»; «cancellare l'esternalizzazione delle frontiere»; «utilizzare Cassa Depositi e Prestiti».

Leggi qui l’appello integrale con tutte le proposte approfondite!

Si tratta di misure «necessarie affinché nessun* sia lasciat* indietro e siano garantiti i diritti di tutt*. Le risorse ci sono e sono sufficienti sia per rispondere all'emergenza immediata, sia per impostare la costruzione di un'alternativa di società. Da subito, chiediamo l'apertura di un confronto pubblico e trasparente nel Paese, con il coinvolgimento attivo di tutte le persone e le realtà sociali, per avviare, anche in vista dell'arrivo dei fondi europei, un piano di radicale conversione ecologica, sociale, economica e culturale della società le lotte, il mutualismo, la solidarietà e la Costituzione indicano la strada». Per adesioni e ulteriori informazioni: societadellacura@gmail.com.

 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.