
Attentati terroristici in Iraq. Il papa riuscirà ad andarci? L'allarme de "Il Sismografo"
Si allontana la possibilità della visita di papa Francesco in Iraq dopo i due attentati kamikaze si sono registrati oggi a Baghdad lasciando sul lastrico varie decine tra morti e feriti. Così ragiona, oggi, il sito Il Sismografo che osserva: «Era dal giugno 2019 che nella capitale non si ricordava un attacco suicida». Si interroga perciò sull'opportunità del pellegrinaggio del papa, non solo alla città capitale, ma anche ad altri luoghi come Ur dei Caldei, Mosul ed Erbil. D’altronde, osserva, «il momento politico interno, con il rinvio delle elezioni generali anticipate dal 6 giugno al 10 ottobre, è ancora più complicato e confuso e le tensioni e antagonismi non diminuiscono, anzi».
Accanto al coronavirus, molto aggressivo in Iraq in questo periodo, «sopravvive la violenza terrorista». «Buona parte – spiega Il Sismografo – va attribuita, secondo gli esperti, ai gruppi e persone "cani sciolti" dell'ISIS. Quelli di poche ore fa potrebbero essere avvertimenti degli islamisti terroristi riguardo la visita di papa Francesco. Ovviamente questi terroristi non hanno in mente progetti contro la persona del Pontefice però – ritiene il sito – contro iracheni sì, fedeli e pellegrini di tutte le religioni, che attendono con grande speranza la vicinanza del Santo Padre. Ora sembra più improbabile».
Oggi dovrebbe essere pubblicato il programma ufficiale della visita. Tale programma però entro il 5 marzo può essere sospeso in qualsiasi momento. Dipenderà dall'evolversi della situazione. «Le stragi di oggi rendono tangibile – è l’allarme che lancia il sito – un cambiamento peggiorativo della poca o nulla stabilità del Paese dove le controversie legate alle elezioni sono profonde e radicali».
*Iraq, fiume Eufrate. Foto di David Mark da Pixabay, immagine originale e licenza
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