
Giornata della Memoria. Giovanni Sarubbi: il "grembo ancora fecondo" si chiama capitalismo imperialistico
“Il Mattinale”, editoriale video quotidiano del direttore de ildialogo.org, Giovanni Sarubbi, ha affrontato due giorni fa il tema della Giornata della Memoria 2021 a partire dalla celebre frase di Bertolt Brecht: «E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! Il popolo lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo».
Si assiste spesso, soprattutto in epoca di pandemia e di eventi online, alle incursioni di haker e alle gravi minacce della galassia xenofoba e antisemita, ancora viva e vegeta nel nostro Paese. «Il classico modus operandi dei nazifascisti, infami, vigliacchi e stupidi», accusa Sarubbi, il quale intanto regista «con piacere la presa di posizione delle Comunità Ebraiche, che ieri hanno rispedito al mittente la richiesta di perdono di Emanuele Filiberto con parole durissime». La Comunità Ebraica di Roma così si è infatti espressa: «Ciò che è successo con le Leggi razziali – ha detto la Comunità Ebraica di Roma – è un’offesa agli italiani, ebrei e non ebrei, che non può essere cancellata e dimenticata. I crimini del fascismo e le firme di Vittorio Emanuele III hanno rappresentato un abominio, un tragico vulnus nella storia d’Italia e resteranno un monito per le generazioni. La Costituzione repubblicana ce lo ricorda chiaramente: la sua stessa esistenza è la più eloquente sentenza cassatrice di quel periodo, del regime e dei suoi protagonisti».
E Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), conclude con un secco, ricorda ancora Sarubbi: «Savoia: perdono impossibile».
«Mai dunque abbassare la guardia contro il nazifascismo», conclude Sarubbi, «perché il grembo che lo ha generato è ancora fecondo. E si chiama capitalismo imperialistico».
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