
Otto per mille valdese: parte la campagna
ROMA-ADISTA. Sarà un video di animazione tutto al femminile la campagna di quest’anno dell’Otto per mille della Chiesa valdese – Unione delle Chiese metodiste e valdesi. L’art director della campagna è la fumettista e graphic journalist Takoua Ben Mohamed, che ha sviluppato uno storyboard con “le donne protagoniste”, a partire da un’idea dell’agenzia Web&com di Sergio Velluto. Uno spot d’animazione di un minuto circa sarà quindi lo strumento per la campagna di comunicazione dell’otto per mille, di cui siamo in grado di anticiparvi alcuni contenuti e che sarà lanciata nelle prossime settimane. Obiettivo: spiegare come vengono usati i fondi dell’Otto per mille (OPM) della Chiesa Valdese, Unione delle chiese metodiste e valdesi e perchè è sempre più importante scegliere a chi destinarli, nella compilazione della dichiarazione dei redditi.
“E’ un progetto – spiega l’autrice – al quale ho lavorato con un animatore e un’altra disegnatrice, Lorenzo Zanotti e Federica Franceschini, cercando di raccontare il mio punto di vista, in una narrazione tutta al femminile, su come vengono usati i fondi OPM. Si parla quindi di sociale ma non solo, anche, indirettamente, di cittadinanza e nuove generazioni. Un racconto corale, ambientato anche durante il lockdown, che vede le donne protagoniste della speranza e del cambiamento”. E cambiamento è proprio la parola d’ordine della campagna OPM del 2021. “Sentivamo il bisogno di cambiare – spiega Manuela Vinay, responsabile dell’Otto per mille della Chiesa valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi (OPM) – . Forse la pandemia ci ha spinto ad una maggiore interrogazione su cosa possiamo, dobbiamo fare e ‘cambiamento’ è stata la prima parola-chiave. Di qui anche la scelta del fumetto, che ci è subito piaciuta anche perché l’abbiamo immediatamente collegata al lavoro di Takoua che apprezziamo molto. L’altro termine che ci ha guidati è ‘responsabilità’, possiamo dare un maggior contributo a migliorare il mondo in cui viviamo solo con un forte senso di responsabilità condivisa. E la condivisione è l’altra chiave di lettura: non siamo da soli, la nostra forza non ci arriva solo dalla fede, ma anche dalle persone che credono in noi. Ognuno deve fare la propria parte, chi firma per l’8×1000, chi assegna i fondi, chi li spende. Insieme possiamo continuare a fare molto, e meglio. Mi auguro che la pandemia possa “risvegliare” un sentimento di cittadinanza attiva in molte direzioni, compresa la volontà di esprimere una scelta, una firma per l’8×1000 ma non solo”.
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