
“Definanzia gli eserciti, difendi le persone e il pianeta”: le giornate globali per il disarmo
La “Global Campaign On Military Spending” (Gcoms) – lanciata da un gruppo di attivisti coordinato dal Centre Delàs of Peace Studies in Barcelona, che opera come ufficio decentralizzato dell'International Peace Bureau copresieduta da Lisa Clark – è la campagna internazionale che raccoglie 100 organizzazione di 35 Paesi del mondo (tra le quali anche la Rete Italiana Pace e Disarmo) impegnate nei contesti territoriali «per sensibilizzare e cambiare la politica e le pratiche di governo in materia di spesa militare» (demilitarize.org). Dal 10 aprile al 17 maggio, la Campagna promuove le “Giornate Globali di Azione sulla Spesa Militare” (Gdams) con momenti di informazione e sensibilizzazione sul tema: “Definanzia gli eserciti, difendi le persone e il pianeta”.
La maratona internazionale di eventi prende le mosse dall’“Appello 2021 per le Giornate Globali di azione sulle spese militari” (v. sotto), che si può sottoscrivere su questo sito, nel quale la Campagna denuncia la spesa militale globale «più alta dalla fine della Guerra Fredda». E declina, in chiave pacifista, il concetto di “sicurezza”, ricordando che «le risorse militari sempre maggiori» che i governi hanno speso «in nome della sicurezza nazionale, si sono dimostrate completamente inutili nel difendere la popolazione dalla pandemia Covid-19», e non potranno difendere il pianeta da futuri e sempre più probabili disastri, per esempio, provocati dal cambiamento climatico. Inoltre, considera ancora l’Appello 2021, «come possono testimoniare le vittime delle guerre in Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen e molti altri Paesi, lungi dal risolvere i conflitti, il militarismo li aggrava soltanto». (g. p.)
Appello 2021 per le Giornate Globali di azione sulle spese militari
Il mondo ha bruciato 1.920 miliardi di dollari in spesa militare nel 2019, un aumento del 3,6% rispetto all’anno precedente e la cifra più alta dalla fine della Guerra Fredda. Le risorse militari sempre maggiori a disposizione dei governi, in nome della sicurezza nazionale, si sono dimostrate completamente inutili nel difendere la popolazione dalla pandemia COVID-19, né possono tenerci al sicuro da altre emergenze globali come il cambiamento climatico. Inoltre, come possono testimoniare le vittime delle guerre in Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen e molti altri Paesi, lungi dal risolvere i conflitti, il militarismo li aggrava soltanto.
Gli attuali livelli di spesa militare non solo non riescono a fornire una reale sicurezza, ma in realtà ostacolano qualsiasi soluzione giusta e completa ai problemi che richiedono urgentemente la nostra attenzione. In effetti, il potere militare a cui i nostri governanti si affidano così tanto contribuisce a creare e sostenere le stesse emergenze, tensioni e ingiustizie da cui dovrebbero proteggere le loro popolazioni.
Per questi motivi chiediamo che i governi di tutto il mondo riducano drasticamente le loro spese militari, specialmente quelle dei Paesi he rappresentano la quota maggiore del totale, e trasferiscano le risorse liberate verso i settori della sicurezza umana e comune in particolare per affrontare la pandemia da coronavirus e il collasso economico e sociale che ne è seguito.
È tempo di riadattare le nostre priorità come società e di adottare un nuovo paradigma di difesa e sicurezza che metta le necessità umane e ambientali al centro delle politiche e dei bilanci.
Dobbiamo smettere di investire negli eserciti se vogliamo difendere le persone e il pianeta.
Unisciti a noi per le Giornate di Azione 2021, dal 10 aprile al 17 maggio!
L'Appello 2021 sul sito della Gcoms in inglese, francese, spagnolo, catalano, coreano
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