"Un partenariato per un mondo più giusto". Dichiarazione congiunta dei vescovi statunitensi e europei
Il 15 giugno, il presidente statunitense Joe Biden sarà presente al vertice fra Usa e Unione Europea che si svolgerà a Bruxelles. L’incontro, al massimo livello, mira a stabilire un approccio «unitario» verso Mosca. Lo si evince dalla bozza della dichiarazione del vertice preparata dall’Ue di cui ha preso visione l’Ansa (ma Washington doveva ancora dare il suo assenso), dove tra l’altro si legge: «Risponderemo in modo deciso al suo schema di comportamenti negativi e attività maligne» che «deve rivedere per evitare un ulteriore deterioramento delle relazioni».
In vista del vertice Ue-Usa, anche i vescovi delle due sponde dell’Atlantico hanno rilasciato una dichiarazione congiunta (datata 8 giugno 2021, ma diffusa il giorno prima) sollecitando un rinnovato e rafforzato partenariato transatlantico al servizio di un mondo più giusto, pacifico e sostenibile. Il documento, titolato “Responsabilità condivisa per l'intera famiglia umana”, è firmato dal card. Jean-Claude Hollerich per la Commissione delle Conferenze episcopali europee (Comece) e da mons. José Horacio Gómez per la Conferenza episcopale statunitense (USCCB) in quanto presidenti dei due organismi.
La Comece ha emesso un comunicato in cui innanzitutto definisce il contesto della dichiarazione: «molte persone e famiglie in tutto il mondo stanno ancora affrontando un periodo di grave incertezza a causa della pandemia di Covid-19». In tale contesto, i vescovi «esprimono la speranza che l'imminente vertice porti a ridefinire le priorità comuni al servizio di "una ripresa dalle conseguenze della pandemia, che sia socialmente giusta e centrata sulle persone, intensificando gli sforzi comuni per un mondo più pacifico e rafforzando l'impegno per una migliore cura della nostra casa comune"».
Mentre la distribuzione dei vaccini contro il Covid-19 sta avanzando rapidamente nell'Unione Europea e negli Stati Uniti, i vescovi ricordano ai leader politici che «la maggior parte dei Paesi sono ancora lontani dalla prospettiva di un mondo post-pandemia. Li incoraggiano dunque ad accelerare i loro sforzi, anche attraverso lo strumento COVAX, per garantire un equo accesso ai vaccini per tutti, specialmente ai più poveri e vulnerabili».
Poiché il contesto pandemico è collegato alla crisi ambientale, la Chiesa cattolica, «ascoltando il grido della terra e il grido dei poveri», «chiede anche ai responsabili politici di plasmare la partnership transatlantica secondo il concetto di ecologia integrale, come delineato nella Laudato si'», e nell’ottica dell’enciclica Fratelli tutti. «Ciò include – specifica la dichiarazione – la sfida di affrontare il cambiamento climatico come un'opportunità per migliorare le condizioni generali di vita, la salute, i trasporti, l'energia e la sicurezza, e per creare nuove opportunità di lavoro».
Una «partnership fruttuosa e reciprocamente vantaggiosa», conclude la dichiarazione, è un vantaggio «non solo per i nostri cittadini, ma anche al servizio dell'intera famiglia umana. La Chiesa su entrambe le sponde dell'Atlantico è pronta a contribuire ai nobili sforzi dei responsabili politici».
*Foto Creative Commons tratta da Pixabay.com
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!