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Oltre gli abusi: inizia all'università focolarina

Oltre gli abusi: inizia all'università focolarina "Sophia" un corso per formatori

Il movimento dei focolari, attraverso la sua Università - lo IUS, Istituto Universitario Sophia, che ha sede a Loppiano (Incisa in Val d'Arno), l’ultima struttura fondata da Chiara Lubich, che è stata nel 2007 riconosciuta dalla Santa Sede - organizza un corso per formatori “per superare la cultura dell’abuso e procedere in un cammino di rinnovata conversione nella comunità cristiana”.

Dietro l'iniziativa, probabilmente, anche l'obiettivo di dare del movimento del focolare una immagine diversa daq quella emersa in controluce al centenario dalla nascita della fondatrice (con annessa apologetica fiction televisiva, non a caso però limitata ai soli esordi del movimento), e al processo di canonizzazione di Chiara Lubich che il movimento vorrebbe si concludesse in tempi rapidi. Diversi infatti neli ultimi anni i racconti di fuoriusciti dal movimento che hanno tratteggiato una realtà assai meno irenica di quanto i seguaci della Lubich si sforzino di rappresentare. E dove il carisma dell'unità ossessivamente proposto da Chiara è stato spesso attuato nel senso della unanimismo o dell'uniformità e le regole all'interno delle strutture del movimento improntate a un rigido controllo gerarchico.

Il corso è iniziato venerdì 23 e più di 120 sono i partecipanti iscritti al corso per formatori, che si svolge online. Il format del corso, scrivono gli organizzatori non è nuovo, perché sin dal 2007 è iniziato come Corso per formatori nei seminari e, valorizzando la spiritualità di comunione propria del Carisma focolarino cosiddetto "dell’unità", intenderebbe una visione integrale della formazione, con un forte senso comunitario e missionario sulla scia delle indicazioni della “Evangelii gaudium”.

Particolarmente significativa la lista dei docenti del corso, alcuni particolarmente impegnati nell'ambito del contrasto agli abusi nelle realtà religiose: Alessandro Partini, frate minore, psicologo e teologo, Chiara D’Urbano, psicologa, mons. Charles J. Scicluna, “promotore di giustizia” della Congregazione per la Dottrina della Fede e tra gli ecclesiastici più attivi nel contrasto agli abusi nella Chiesa (seguendo dossier scottanti, come quello dei Legionari di Cristo), Stefano Lassi, psichiatra e psicoterapeuta, membro del consiglio di presidenza del Servizio nazionale Cei per la tutela dei minori e il prof. Amedeo Cencini, religioso canossiano che si è occupato della vicenda di Bose e del suo fondatore, Enzo Bianchi.

 

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