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Suore che sfrattano suore. Una perizione per salvare Casa Raphael

Suore che sfrattano suore. Una perizione per salvare Casa Raphael

«Salviamo Casa Raphael e gli orti collettivi di Albaro!». Il pressante invito circola da pochissimi giorni su una petizione lanciata dal “Comitato Piazza Leonardo da Vinci” di Albaro (quartiere residenziale di Genova) tramite Change.org. Riguarda il complesso monasteriale di Via Byron, ad Albaro, dove dal 2012 risiedono le suore di Casa Raphael che, afferma la petizione, «affrontano percorsi riabilitativi psico-fisici e spirituali e forniscono assistenza e supporto a tantissime persone bisognose, come l’accoglienza di giovani migranti, la distribuzione di generi alimentari, il servizio di dog-sitter e altro ancora. Nelle aree verdi annesse al monastero sono via via nati diversi progetti sociali tra i quali la riqualificazione degli appezzamenti di terreno pertinenziali divenuti orti collettivi e didattici. Inoltre sono stati organizzati piccoli spettacoli teatrali in collaborazione con la Scuola Media Barrili».

Ebbene, «questo e molto altro però potrebbe finire a causa di un’ingiunzione di sfratto, da parte dei proprietari (…) l’Ordine delle Suore Sacramentine di Milano, le quali pare abbiano in progetto di realizzare al posto del monastero e della casa di riposo per anziani adiacente “Villa Albaro” una grande RSA  che vedrebbe la realizzazione di parcheggi al posto di una delle due fasce verdi e renderebbe inaccessibili gli orti ai cittadini, oltre a lasciare le suore e il loro progetto sociale senza una dimora».

«Questo prezioso luogo sociale deve essere tutelato – sollecita la petizione - cercando una mediazione con la proprietà e un sostegno da parte del Comune e del Municipio per eventualmente trovare una ricollocazione in zona a Casa Raphael e agli Orti».

«Se la cittadinanza non si fa sentire, molto probabilmente tutto ciò scomparirà», pronostica la petizione e non rimane molto tempo: l’ingiunzione di sfratto è esecutiva dal prossimo 30 settembre.

*La foto è tratta dalla stessa petizione.

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