
A ottobre il processo contro il vescovo argentino accusto di abusi sessuali e frode
Accusato di «abuso sessuale continuo aggravato» nei confronti di due seminaristi maggiorenni, nonché di frode e cattiva gestione dei fondi, l’ex vescovo di Orán (Argentina), mons. Gustavo Zanchetta (v. Adista Notizie, nn. 9 e 21/19), andrà a processo a partire dal 12 ottobre. La richiesta era stata avanzata dal pubblico ministero María Soledad Filtrín nel 2019. Sono attesi almeno 39 testimoni durante l'udienza dibattimentale. Nel 2019, Filtrín ha emesso un mandato d'arresto internazionale nei confronti dell'imputato, non avendo questi risposto a ripetute telefonate o e-mail, nonostante questi tentativi di contatto siano stati effettuati al numero di telefono e all'indirizzo e-mail forniti dal sacerdote per essere informato di qualsiasi procedura e dopo aver stabilito il suo domicilio nello Stato Vaticano.
Era lì infatti che risiedeva dal dicembre 2017, da quando cioè papa Francesco lo aveva chiamato in Vaticano a ricoprire il ruolo di assessore (prima inesistente) presso l'Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede (Apsa). Sospeso da questo incarico nel gennaio 2019 in seguito all’annuncio di un’indagine canonica su di lui, vi era stato reintegrato nel giugno 2020, senza che ne venisse comunicata la motivazione, salvo la precisazione che sarebbe rimasto «a disposizione delle autorità giudiziarie argentine». Fino al 10 luglio scorso, però: “mons. Zanchetta non lavora più qui, avendo terminato il suo servizio”, ha detto alla Catholic News Agency (Cna) «una fonte che lavora all’Apsa». Probabilmente il Vaticano sapeva che si stava avvicinando la data del processo.
*Mos. Gustavo Zanchetta. Foto di dominio pubblico tratta da saltacomparativa.com.ar, immagine originale e licenza
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