
La "buona notizia" di Giovanni Avena
"Non voglio alcun funerale ecclesiastico e sarò felice solo di un sobrio momento laico di memoria e preghiera, nell'ambito della Comunità cristiana di base di S. Paolo dove, negli anni ottanta, appena cacciato dalla Chiesa di Palermo e dalla Congregazione del Boccone del Povero, ho potuto ritrovare la pace e la dignità che mi erano state sottratte. Desidero anche che il mio corpo non venga "depositato" in un qualsiasi cimitero. Dispongo, invece, che venga cremato e che le ceneri siano disperse. Grazie di cuore a tutte e a tutti che comprenderanno queste mie volontà e mi perdoneranno se non le condividono". Ha scritto così Giovanni Avena, per anni direttore editoriale di Adista e presidente della coop., nel suo testamento, vergato nel 2015 e mai più cambiato.
E Adista, fedele alla volontà di Giovanni, che di questo giornale è stato il cervello, il cuore pulsante (nonostante il suo fosse tanto malandato) e le gambe (sempre pronte a mettersi im viaggio per far circolare le idee dell'agenzia e procacciare abbonamenti) ha organizzato un incontro per ricordarlo. Per ricordare che Giovanni si è speso per la "buona notizia". Quella del Vangelo, in cui la sua vita si è profondamente incarnata. E quella di una informazione critica, plurale, senza infingimenti e senza diplomazie.
Ricorderemo Giovanni. E ci ricorderemo di Giovanni. tutti assieme, amici, colleghi, familiari, persone che lo hanno letto, conosciuto, apprezzato.
L'appuntamento è al salone della Comunità di Base di S. Paolo (via Ostiense 152/b) il 23 settembre, alle ore 17.
È necessario essere muniti di Green Pass per poter accedere
* Nella foto da sinistra a destra, Eletta Cucuzza, Giovanni Avena, Valerio Gigante, Luca Kocci alla celebrazione per il 50 anni di Adista, nel 2017
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