
Vescovi europei: dalla Conferenza sul clima ci aspettiamo un ambizioso impegno comune
In una lettera, promossa dall'European Laudato Si' Alliance (ELSiA) e indirizzata a tutti i leader delle istituzioni europee partecipanti alla prossima COP26, il presidente della Comece (Commissione dei Vescovi dell’Unione Europea), il card. Jean-Claude Hollerich, ambasciatore dell'Alleanza Europea Laudato Si', esorta l'Unione Europea a svolgere un ruolo di primo piano a livello internazionale per una risposta coraggiosa all'emergenza climatica: «trovare una via che rispetti la soglia di 1,5°C per il riscaldamento globale è un profondo imperativo morale».
La pandemia di COVID-19 ha fatto emergere che «tutto è interconnesso e interdipendente e che la nostra salute è indissolubilmente legata alla salute dell'ambiente in cui viviamo». «La Terra grida - osserva Hollerich - e quelle grida hanno preso la forma di temperature in aumento con record che sono stati battuti in molte regioni; di inondazioni mortali e incendi che devastano le comunità in Europa e nel mondo; di perdita materiale aggravata da traumi sociali e psicologici».
La Conferenza Onu di Glasgow (31 ottobre-12 novembre) rappresenta un'opportunità e se è vero che «l'Europa da sola non risolverà la crisi ecologica», è altrettanto vero che, esorta il cardinale, «l'Europa può e deve svolgere un ruolo di primo piano a livello internazionale» in questo prossimi consesso. «Trovare un percorso che rispetti la soglia di 1,5°C per il riscaldamento globale è un profondo imperativo morale».
La lettera include le seguenti richieste concrete inoltrate ai leader europei:
* «Aumentare l'ambizione: aggiornare gli obiettivi nazionali a breve termine sull'azione per il clima e la biodiversità per riflettere l'equa quota nazionale dell'Europa nello sforzo globale per raggiungere un limite di 1,5° C al riscaldamento e un nuovo obiettivo globale del 50% di protezione della natura»;
* «Mantenere le promesse, garantire il rispetto degli impegni finanziari esistenti e concordare nuovi obiettivi per sostenere l'adattamento, la mitigazione, le perdite ei danni nei Paesi in via di sviluppo»;
* «Affrettare la trasformazione: fermare tutte le nuove infrastrutture per i combustibili fossili e reindirizzare i sussidi distruttivi verso energie rinnovabili socialmente responsabili e approcci agricoli agro-ecologici»;
* «Dare priorità ai diritti: riaffermare e rispettare gli obblighi di proteggere e rispettare i diritti umani, compresi i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali nell'azione per il clima e la biodiversità».
A questo link il testo integrale della lettera.
*Foto di Pubblico Dominio
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