
"Caro Biden, ferma l'embargo contro Cuba". Lettera dei più grandi organismi ecclesiali mondiali
È datata 15 ottobre la lettera inviata da autorevoli entità religiose nazionali e internazionali al presidente degli Stati Uniti Joe Biden per chiedere la fine dell’embargo contro Cuba.
È firmata dal segretario generale dell'ACT Alliance (una coalizione di 137 Chiese e organizzazioni religiose che lavorano insieme in oltre 100 Paesi per la solidarietà e l’assistenza), Rudelmar Bueno de Faria; dal segretatio generale del Consiglio Mondiale delle Chiese, Ioan Sauca; dal segretario generale del Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo-USA, Jim Winkler; dal segretario generale della Comunione Mondiale delle Chiese Riformate, Rev. Philip Vinod Peacock; dal segretario generale del Consiglio Mondiale Metodista, Ivan M. Abrahams; dal segretario generale del Consiglio delle Chiesa di Cuba, Joel Ortega Dopico; e dal segretario nazionale del CISDE (Campus Internazionale per la Sicurezza e la Difesa), Josianne Gauthier.
Di seguito il testo della lettera in una nostra traduzione dall’inglese.
Egregio Signor Presidente, Joe Biden,
Le scriviamo per intercedere a favore del popolo cubano, che sta affrontando una spaventosa situazione umanitaria. Dopo quasi sessant'anni di embargo contro il Paese, la domanda che bisogna porsi è se valga la pena continuare con esso.
L'amministrazione Obama, con il suo sostegno, ha cercato di ripensare la politica e perseguire un nuovo impegno con Cuba, allentando le sanzioni, consentendo voli diretti tra i due Paesi e allentando restrizioni sui cittadini statunitensi che si recano e fanno affari a Cuba. L'ex presidente Donald Trump ha ribaltato la strategia del presidente Obama. Ha rimesso Cuba nella lista degli Stati che gli Usa ritengono sponsor del terrorismo internazionale, ha interrotto i viaggi tra Cuba e gli Stati Uniti e ha vietato a cittadini e residenti statunitensi di inviare rimesse ai loro parenti a Cuba, affondando un'importante ancora di salvezza economica per molti cubani. L'impatto della pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato i problemi dell’Isola.
Signor Presidente, c'è un tempo per demolire e un tempo per costruire. C'è un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Le chiediamo di fare una scelta coraggiosa e porre fine all'embargo contro il popolo cubano. Siamo consapevoli che ci sono pressioni politiche molto significative e ostacoli a questa linea di condotta.
Tuttavia, spinti dalla fede cristiana e dalla compassione, la imploriamo di agire per alleviare il fardello del popolo cubano con le seguenti misure:
1. Rimozione di Cuba dalla lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. Non c’è evidenza che Cuba abbia la volontà, i mezzi e la capacità di sponsorizzare il terrorismo globale.
2. Nuova sospensione dell'applicazione del titolo III della legge Helms-Burton, come è stato per un lungo periodo prima che l'ex presidente Donald Trump la riattivasse il 2 maggio 2019.
3. Ripristino della categoria di viaggio "da persone a persone" per lo scambio educativo, utilizzando questa licenza generale per mantenere un programma a tempo pieno di attività di scambio educativo e culturale finalizzato a migliorare i contatti con il popolo cubano.
4. Eliminazione del divieto dei viaggi e ripristino dei voli aerei regolari verso tutte le città cubane.
5. Sospensione dell'elenco, elaborato del Dipartimento di Stato, degli alloggi vietati a Cuba, consentendo ai cittadini statunitensi di utilizzare gli hotel e le case in affitto che desiderano.
6. Eliminazione del limite di 1.000 dollari a trimestre per le rimesse familiari che si possono inviare a un cittadino cubano.
7. Riattivazione delle rimesse non familiari da Paesi terzi attraverso Western Union e aziende come Fincimex e AIS.
8. Sospensione dell'elenco delle restrizioni alle Entità e alle Entità Secondarie associate a Cuba.
9. Riapertura dell'Ambasciata degli Stati Uniti all'Avana, compresi i relativi servizi consolari.
10. Sospensione dei requisiti per la richiesta di visto da Paesi terzi e concessione di visti annuali ai sensi degli accordi sull'immigrazione.
11. Riattivazione degli scambi scientifici nei campi delle biotecnologie, della salute e in altre aree della scienza.
Crediamo fermamente che ci siano altri modi per interagire con le autorità cubane nella discussione e nel superamento dei disaccordi su questioni ed eredità, senza ricadute sulle persone che vogliono vivere in dignità. La invitiamo a considerare la loro situazione e a lavorare per superare gli ostacoli politici alla solidarietà e alla giustizia.
*Veduta panoramica dell'Avana. Foto tratta da goodfreephotos.com, immagine originale e licenza
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