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Il successo delle "arance solidali" di Etika, iniziativa delle Chiese evangeliche

«100 tonnellate di arance, 100 giornate di lavoro. È questa la somma totale dei prodotti venduti quest’anno grazie alla filiera Etika promossa dalla FCEI, attraverso il suo programma migranti e rifugiati, Mediterranean Hope, con Sos Rosarno. Arance, mandarini, conserve acquistate in Italia e all’estero, in particolare dalle comunità e dalle chiese protestanti. Tra queste, la Chiesa di Scozia e le Chiese tedesche, della Westfalia specificatamente».

Così l’agenzia Notizie Evangeliche annuncia il successo dell’iniziativa agro-alimentare situata nella Piana di Gioia Tauro e le cui aziende agricole lavorano in parte per il progetto implementato dalle chiese protestanti e in parte per il “mercato tradizionale”.  

Attraverso il marchio Etika, in accordo con le cooperative partner, Mediterranean Hope (MH) da quest’anno ha proposto a chi acquista le arance un prezzo che comprende l’aggiunta di una “quota sociale” del 10%. Con l’acquisto dei prodotti solidali, quindi, si sostiene parte dei progetti sociali realizzati in Calabria. Tra questi, nei prossimi mesi, è il lieto annuncio, ci sarà l’apertura di un “ostello sociale” per i braccianti.

Un risultato importante quello di quest’anno, come illustra Giuseppe Pugliese di Sos Rosarno:  «Stiamo parlando, tra lavoratori diretti e indiretti, tutti stipendiati e regolarmente contrattualizzati, ovviamente, di oltre 50 persone, africani, ucraini, calabresi, di tante nazionalità. Grazie alla nostra filiera etica e solidale, questi acquisti hanno davvero fatto sì che alcune aziende non chiudessero. Il mercato tradizionale è in crisi, gli agricoltori stanno affrontando una stagione difficile, e dunque siamo stati una “scialuppa di salvataggio” per loro».

«L’obiettivo delle nostre attività, che sono tutte realizzate e pensate “dal basso” – spiega Francesco Piobbichi, operatore di MH a Rosarno – è quello di creare una filiera etica e virtuosa che sia anche un esempio di economia circolare, in un luogo fragile e complesso come la Piana di Gioia Tauro». Capace di tenere insieme la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio con i diritti di tutti i lavoratori, migranti e non.

*Foto tratta da pexels.come, immagone originale e licenza

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