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Yemen: la guerra che conviene? Un articolo di

Yemen: la guerra che conviene? Un articolo di "Altreconomia"

«Il 26 marzo 2015 iniziava in Yemen l’operazione “Decisive storm”: una vasta offensiva militare portata avanti dalle forze armate dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti contro i “ribelli” houthi e i militari fedeli all’ex presidente yemenita Ali Abdullah Saleh. L’operazione militare diede inizio a un conflitto lungo sette anni, causando quella che l’Unicef ha definito “una delle più grandi crisi umanitarie al mondo, con oltre 23 milioni di persone che necessitano assistenza umanitaria, tra cui 13 milioni di bambini” e più di 377mila morti secondo i dati delle Nazioni Unite».

In tutto ciò la comunità internazionale e l’Italia ci sono dentro fino al collo. Eppure sullo Yemen sembra vigere la congiura del silenzio. Forse perché gli affari sono tanti? Ne parla Altreconomia con l’articolo “Sette anni di conflitto e crimini di guerra in Yemen. Il ruolo dell’industria europea delle armi”, a firma di Andrea Siccardo, di cui qui, oltre alle righe riportate in apertura, anticipiamo altri due brani.

«Le Ong sottolineano come le esportazioni di armamenti da parte di aziende e Paesi europei abbiano favorito le operazioni militari e chiedono alla Corte di investigare sulle attività di Airbus defence e space, Bea System, Leonardo e Dassault aviation. In aggiunta vengono citate Raytheon Systems, Mbda France, Mbda UK e Rheinmetall (con la sua succursale italiana RWM Italia) e Thales che sarebbero direttamente o indirettamente responsabili di raid aerei ritenuti crimini contro l’umanità. “I responsabili in Europa che traggono profitto o alimentano il conflitto in Yemen devono essere ritenuti responsabili”, sottolinea la Rete italiana pace e disarmo. Che chiede di “esaminare sia la responsabilità penale dei dirigenti aziendali sia le pratiche e il coinvolgimento dei governi di Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito».

«A oggi, la comunità internazionale non ha fatto nulla per fermare gli attacchi contro i civili e, nonostante le palesi violazioni dei diritti umani che sono state documentate, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha votato nell’ottobre 2021 contro l’estensione del mandato del Gruppo di eminenti esperti sullo Yemen (Gee) incaricato di documentare le violazioni dei diritti umani nel Paese».

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