
Ucraina: un incontro per rilanciare un nuovo patto sulla sicurezza nel continente
L’obiettivo resta rilanciare ed affermare una serie di proposte concrete che, grazie ad una vasta mobilitazione di popolo, potrebbero condurre al raggiungimento degli obiettivi più importanti in questo periodo di crisi in Ucraina: cessate il fuoco, fine della guerra, pace in tutto il continente. Queste proposte saranno illustrate, in una conferenza stampa promossa dal Centro per la Riforma dello Stato, dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso e dalla rivista Alternative per il Socialismo, il 5 maggio prossimo, alle ore 12, presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi) a Roma, in Corso Vittorio Emanuele II n. 349 a Roma. All’evento prenderanno la parola i costituzionalisti Gaetano Azzariti, Claudio De Fiores e Luigi Ferrajoli.
Al fine di ottenere risultati tangibili nell’attuale scenario bellico, scrivono i promotori, «l’Italia deve assumere un’incisiva iniziativa, anche in collegamento con Francia, Germania e Spagna, per spingere l’Unione Europea a convocare una Conferenza, sul modello di quella di Helsinki del 1975, con il forte coinvolgimento dell’ONU e invitando tutti gli Stati e le potenze mondiali a Roma, senza preclusioni di parte, perché si arrivi a un nuovo trattato sulla sicurezza internazionale e la cooperazione in Europa e nel mondo». Ristabilire il primato del diritto internazionale sullo strumento della guerra, e riaffermare con esso il ruolo della comunità internazionale sugli interessi di parti in causa, è obiettivo di primo piano. «Le trattative e gli eventuali accordi bilaterali, affidati solo ai Paesi belligeranti, non potrebbero che essere fondati sui rapporti di forza», si legge ancora nell’invito alla conferenza stampa. «Spetta alla comunità internazionale garantire la sicurezza tra i popoli e le Nazioni, dando vigore a uno sforzo collettivo che coinvolga tutti i Paesi nella ricerca di un nuovo patto di sicurezza e di pace, superando gli attuali squilibri tra potenze e aree geografiche».
«La politica e il diritto internazionale – conclude la nota – sopravvivranno alla guerra solo se saranno in grado di ripudiarla con iniziative e azioni concrete ed efficaci».
Foto di Nicolas Raymond, tratta da Flickr. Immagine originale e licenza.
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