
«Nulla di umano»: don Vitaliano Della Sala boccia la linea del governo sui migranti
Orticalab, testata di informazione online avellinese, pubblica un’intervista a don Vitaliano della Sala – parroco a Mercogliano (AV), vicedirettore della Caritas diocesana di Avellino, noto al pubblico di Adista per i suoi numerosi interventi sulle nostre pagine – sulle politiche del nuovo inquilino del Viminale, Matteo Piantedosi e sulle polemiche che hanno accompagnato la gestione delle navi delle Ong arrivate in acque italiane.
Don Vitaliano, da anni critico nei confronti delle politiche migratorie dei governi di ogni colore, ribadisce che non c’è «nulla di nuovo sotto il sole». Dal nuovo governo non si aspettava un atteggiamento più «umano», ma la questione dello “sbarco selettivo” «va a distinguere, facendo un’ingiustizia, anche tra i poveri. Mi chiedo: come si fa a scegliere chi è più fragile tra i fragili? Ci si sta infognando in una trappola politica da cui sarà difficile uscire».
Don Vitaliano boccia la linea del governo e del ministro, e argomenta: Piantedosi «parla di immigrati clandestini. Ma oggi è impossibile arrivare in Italia senza esserlo, perché grazie alla Bossi-Fini, che il centrosinistra non ha mai cambiato, i flussi legali non possono essere realizzati». È proprio a causa di quella legge che i migranti «sono stati costretti a scegliere strade poco legali e poco umane per arrivare qui, affidandosi ai trafficanti di carne umana. Il Governo superi la Bossi-Fini, i migranti siano accolti in accordo tra le ambasciate e i paesi d’origine, e si veda cosa possono fare in Italia. Ci si accordi per un viaggio aereo, oltre queste navi della morte. E poi si coinvolga davvero chi si occupa di immigrazione».
Molto critico anche riguardo all’infelice definizione di “carico residuale”: «Sono parole – dice don Vitaliano – che mettono tristezza, perché qui parliamo di esseri umani che attraversano deserti, magari passando per campi di concentramento, e finiscono su barconi di trafficanti senza scrupoli. Arrivano qui e li trattiamo da ingombri? Non c’è davvero nulla di umano».
A quanti chiedono al governo che, in un periodo di crisi come quello attuale, si pensi “prima agli italiani”, don Vitaliano Della Sala punta il dito contro chi fomenta guerre tra poveri, in Italia ma anche in Europa: «Chi governa smorzi i conflitti». «Così come siamo riusciti ad accogliere senza batter ciglio 7 milioni di ucraini in poche settimane, possiamo affrontare anche i migranti che arrivano da fuori Europa e a pensare contemporaneamente agli italiani. Chi si candida deve essere pronto a gestire tutto questo, non lamentarsi dopo. Abbiamo comunità che possono dare suggerimenti importanti al Ministro dell’Interno. Anziché ascoltare Salvini, senta chi lavora disinteressatamente con i migranti, per gestire il tema con più umanità».
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