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Lena la balena. Una chiesa di sconfinamenti... per un cammino insieme

Lena la balena. Una chiesa di sconfinamenti... per un cammino insieme

Tratto da: Adista Documenti n° 6 del 18/02/2023

Qui l'introduzione a questo testo.

Questo incredibile bisogno di credere. (Julia Kristeva) «Vogliamo darci del tu?». Il colloquio era finito. Poiché dove due sono veramente uniti, lo sono nel nome di Dio. (Martin Buber)

Lena la balena occhieggia dal mese di dicembre nel calendario ecumenico solidale dell’artista Valeria Tron e ci ricorda che Se accogliamo le parole, nostre e degli altri, spezziamo i fili che rendono l’animo greve… Lena ci fa pensare alle nostre Chiese, alla nostra unica Chiesa, spesso appesantita dalla mancanza di pensieri, parole, sogni.

Una Chiesa-balena che ha bisogno di sconfinare…

La Rete Sinodale, che crede con convinzione nella necessità e nell’urgenza della pratica di un ecumenismo di popolo, ha voluto interrogarsi sui punti 6 (Il dialogo nella Chiesa e nella società) e 7 (Ecumenismo) dei nuclei tematici indicati nel Documento Preparatorio al Sinodo.

Il Cipax, Centro interconfessionale per la pace, ha riflettuto sui due punti, offrendo un documento articolato.

Il Coordinamento 9 marzo di Milano, in collaborazione con la Pro Civitate Christiana – Cittadella di Assisi, ha proposto alla Rete e a chiunque lo desiderasse un incontro online, il 14 marzo 2022, pensato come Laboratorio ecumenico sinodale, in cui, oltre la logica alto/basso e dentro/fuori, che a nostro avviso è un punto debole del percorso sinodale, abbiamo dialogato con il vescovo di Pinerolo, mons. Derio Olivero, da maggio 2021 presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo della CEI, e il pastore valdese Gianni Genre, in servizio a Pinerolo, già moderatore della Tavola Valdese, cioè presidente dell’organo rappresentativo dell’Unione delle Chiese metodiste e valdesi in Italia. 

Dall’incontro di dialogo sono emerse queste nostre richieste:

• Viviamo un’epoca di fine della cristianità, come credenti rischiamo di essere irrilevanti, mentre salgono i gridi della terra, della pandemia, della guerra: solo se sapranno parlare a una voce, le Chiese saranno ancora credibili.

• Nelle persone c’è un “incredibile bisogno di credere”, ma le Chiese spesso fanno da deterrente, presentandosi come “società di perfetti”: dobbiamo stare sulla soglia, con un piede fuori, e dire alla gente: “Venite!”. Riuscire ad aprire uno spiraglio di trascendenza, rimanendo incarnate/i nella realtà.

• In una società post-teista, le parole tradizionali per dire Dio, fede, speranza, carità non hanno più mordente: occorre ri-dire con umiltà, da persone in ricerca, un Dio che è relazione. Serve “il coraggio di esistere” (Paul Tillich), metterci insieme e darci del tu (Martin Buber): questo è (dire) Dio.

• Abbiamo data per scontata la pace, senza voler vedere che invece c'erano un centinaio, forse più, di conflitti nel mondo: il processo conciliare giustizia-pace-salvaguardia del creato va rimesso al centro delle agende delle nostre Chiese. La pace è il cuore della fede cristiana e oggi, nel pieno del grande dramma ecumenico collegato alla terribile guerra in Ucraina, le Chiese tutte devono dare testimonianza di Cristo «nostra pace» (Efesini 2,14) attraverso un ecumenismo disarmante radicato nella nonviolenza evangelica.

• Cristiane e cristiani condividono la stessa fede, la stessa Parola; la separazione delle mense è uno scandalo, tanto più per le coppie interconfessionali: l’ospitalità eucaristica è un’urgenza non più rimandabile.

• Il confronto con altre ecclesiologie e con le origini della Chiesa evidenzia la grave ingiustizia di genere nella Chiesa cattolica: una Chiesa che preclude il ministero ordinato alle donne, una Chiesa che nei suoi vertici è completamente monosessuata non è credibile, non è evangelica.

• Il grido delle persone LGBT e delle coppie omoaffettive, che chiedono accoglienza, inclusione e accompagnamento, viene troppo spesso ignorato dalla Chiesa cattolica, mentre trova ascolto in alcune Chiese sorelle: è necessario che la Chiesa si liberi da pregiudizi escludenti.

• La consultazione in vista del Sinodo dei vescovi del 2023 deve coinvolgere le altre Chiese cristiane, per conoscere e imparare dalle loro esperienze di sinodalità. Anche il cammino sinodale della Chiesa italiana deve prevedere a livello locale e nazionale forme di partecipazione delle Chiese ortodosse ed evangeliche presenti in Italia.

• Dopo decenni di crescita delle relazioni ecumeniche nel nostro Paese, è tempo di creare Consigli di Chiese regionali e un Consiglio nazionale delle Chiese, come spazi stabili di incontro e confronto in cui camminare insieme tra Chiese sorelle.

• Nel mondo globalizzato in cui viviamo, con la presenza consistente di fedeli di religioni non cristiane nei territori dove abitiamo, l’ecumenismo non può più ignorare la dimensione interreligiosa.

Ci sono, in Italia, piccoli-grandi laboratori ecumenici, da valorizzare e incentivare, come:

◊ Pinerolo: preti cattolici, pastore e pastori, ma soprattutto coppie interconfessionali dagli anni ’70 del secolo scorso hanno costruito uno stile ecumenico, fatto di collaborazione solidale, scambio di pulpiti, dono reciproco del pane e del vino per Pasqua, interventi sulla scena pubblica.

◊ Cipax (Roma): una storia di marce e manifestazioni nonviolente, veglie di preghiera per la pace, pubblicazioni e corsi di educazione alla nonviolenza e alla risoluzione pacifica dei conflitti, di formazione sui temi del disarmo, del dialogo tra e nelle religioni, dell’economia di giustizia, della cura dell’ambiente. Cipax.

◊ Strumenti di pace (Torino): Dopo una quindicina d’anni di lettura interconfessionale della Parola, dal 2011 il gruppo ha avviato il percorso Spezzare il pane, per la pratica consapevole dell’ospitalità eucaristica, che coinvolge comunità cattoliche, battiste, valdesi, luterane.

◊ Com Nuovi Tempi (da cui è nata la rivista Confronti - Religioni, politica e società): cooperativa sorta nel 1974 dall’intreccio tra i cammini delle Comunità cristiane di base e delle Chiese evangeliche, fondendo due precedenti riviste, per affrontare insieme, alla luce del Vangelo, i problemi del nostro tempo.

◊ Il gruppo di Parma del SAE (Associazione interconfessionale di laiche/i per l’ecumenismo e il dialogo), costituitosi gruppo sinodale, ha indicato tra le priorità da affrontare il rapporto con l’ebraismo e tra le Chiese sorelle, la formazione ecumenica dei presbiteri, l’ospitalità eucaristica. SAE Parma.

◊ Milano: Gruppo interconfessionale Sant’Angelo-Chiesa valdese: si confronta sulla Parola e sull’attualità e condivide il tempo della cena, alimentando il desiderio di unità nella Cena del Signore.

◊ Radicarsi nel nuovo: un gruppo di cittadine e cittadini che, nei primi mesi della pandemia, ha pensato a come ri-nascere, provocato a conversione da povertà, migrazioni, sanità, crisi ambientale, Europa. Radicarsi nel nuovo.

◊ Green Lanterns: giovani ventenni-trentenni di diverse Chiese di Milano che condividono fame e sete di giustizia ambientale e sociale con le/i loro coetanee/i dell’associazionismo civile.

◊ Decapoli: laboratorio di studio e confronto tra laici e laiche della diocesi di Milano per condividere prospettive sulla Chiesa. Ora in ascolto reciproco con la Chiesa battista sui significati di sinodalità e riforma. Decapoli.

Pasqua di Resurrezione 2022 (seguono le adesioni)

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