Oltre l’autorità, un approccio democratico per la Chiesa del futuro
Tratto da: Adista Documenti n° 9 del 09/03/2024
DOC-3303. MADRID-ADISTA. In attesa dell’assemblea sinodale che si svolgerà in questo autunno, conclusiva del lungo percorso di analisi e confronto sulla sinodalità avviato nel 2021, è lecito sperare in un cambiamento che faccia superare alla Chiesa lo stato di crisi e disaffezione in cui versa, disegnandone contorni più adeguati al contesto di oggi. Lo fa, in un articolo datato 26 febbraio e pubblicato da Redes Cristianas (27/2), il prete asturiano José María Álvarez, membro del Forum Cristiano Gaspar García Laviana (anch’egli sacerdote, appartenente al Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, morto nel 1978 durante una battaglia con le truppe della dittatura di Anastasio Somoza alla vigilia del trionfo della rivoluzione nicaraguense). Parroco di Valdesoto-Siero fino al pensionamento, ha svolto un ruolo fondamentale nei movimenti di quartiere, pacifisti e di solidarietà latinoamericana durante la Transizione e i primi anni della democrazia. Attualmente è attivo nel movimento cristiano progressista.
«La Chiesa – considera Álvarez – si è adattata al modo di esercitare l'autorità dei tempi antichi ed è divenuta gerarchica e autocratica. Allora, ciò che dovrebbe fare oggi sarebbe adattarsi al contesto sociale attuale e democratizzarsi». Su questa strada, si situa la «forza rinnovatrice rappresentata dal Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK)» nel suo “cammino sinodale”, cercando fra l’altro «di approvare statuti che il Vaticano non sembra approvare, perché capisce che si sta cercando di creare un'istituzione di governo di laici e chierici che potrebbe prendere decisioni al di sopra o al di fuori dell'episcopato tedesco» (v. Adista Notizie n. 8/24). Ecco la riflessione di p. Álvarez, in una nostra traduzione dallo spagnolo.
*Foto presa da Unsplash, immagine orignale e licenza
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