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Manipolare il linguaggio per giustificare il conflitto

Manipolare il linguaggio per giustificare il conflitto

Tratto da: Adista Documenti n° 26 del 13/07/2024

 

DOC-3325. GERUSALEMME-ADISTA. “Guerra giusta?”. La domanda, retorica, è il titolo del Documento della Commissione Giustizia e Pace in Terra Santa, datato 30 giugno 2024, in cui gli autori dichiarano di essere «indignati dal fatto che gli attori politici in Israele e all'estero stiano utilizzando la teoria della "guerra giusta" per perpetuare e legittimare la guerra in corso a Gaza». Si tratta di un «uso improprio» dell’espressione utilizzata nella dottrina cattolica e provoca «allarme in noi cristiani», dal momento che la si usa «per giustificare la violenza in corso a Gaza» quale “reazione” all’attentato compiuto da Hamas in terra di Israele il 7 ottobre 2023.

Il Documento ripropone le condizioni necessarie e imprescindibili che permettono di definire una guerra “giusta” dal punto di vista della dottrina cattolica e che sono riportate nel paragrafo 2309 del Catechismo della Chiesa cattolica. «Le guerre giuste – ricorda la Commissione Giustizia e Pace in Terra Santa – devono distinguere chiaramente tra civili e combattenti, un principio che in questa guerra è stato ignorato da entrambe le parti con risultati tragici. Le guerre giuste devono anche impiegare un uso proporzionato della forza, cosa che non si può facilmente dire di una guerra in cui il bilancio delle vittime palestinesi è di decine di migliaia di persone superiore a quello di Israele, e in cui una netta maggioranza delle vittime palestinesi sono donne e bambini».

Di seguito il testo del Documento in una nostra traduzione dall’inglese. 

*Foto presa da Unsplash, immagine originale e licenza 

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