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7 anni fa, l'adesione al TPNW:

7 anni fa, l'adesione al TPNW: "Italia, ripensaci!"

In seguito a una lunga mobilitazione della società civile e dei settori più illuminati della politica internazionale, stanchi della logica della deterrenza e del costante pericolo per l’umanità portato dagli arsenali nucleari, il 7 luglio 2017 le Nazioni Unite hanno adottato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), formalmente entrato in vigore il 22 gennaio 2021, cioè a 90 giorni dalla ratifica del 50.mo Stato. Lo storico risultato è stato possibile grazie anche al meticoloso lavoro di sensibilizzazione e pressione operato dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), e dalle sue “ramificazioni” locali (per il nostro Paese, Rete italiana Pace e Disarmo e Senzatomica, campagna promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai). Proprio per l’impegno profuso e per il risultato conseguito, l’ICAN è stata insignita del Premio Nobel per la Pace nello stesso anno 2017.

Nel settimo anniversario dell’adozione, la Rete italiana Pace e Disarmo (RiPD) conferma l’«impegno per liberare l’Umanità dalla minaccia nucleare» e ricostruisce le tappe principali di un passaggio storico: l’entrata in vigore nel 2021, l’adesione dei nuovi Stati, le due Conferenze “attuative” degli Stati parte a Vienna (giugno 2022) e a New York (27 novembre-1 dicembre 2023), le mobilitazioni per convincere anche gli Stati non firmatari ad avvicinarsi al Trattato…

Insomma, afferma la RiPD, il TPNW «è più di un documento, più di una riunione: è una comunità che lavora per porre fine alle armi nucleari nel mondo», oggi più che mai con il concreto rischio – paventato più volte nel conflitto russo-ucraino – di un’escalation nucleare che minaccia la sicurezza globale.

In una dichiarazione congiunta diramata sul sito ICAN in occasione del 75.mo anniversario dell’Alleanza atlantica, alcuni ex rappresentanti di punta della NATO hanno chiesto di mettere fine alla dipendenza dalle armi nucleari. Spiega la Rete: «Nella dichiarazione si afferma che l’attuale approccio della NATO, che si definisce un’alleanza nucleare, si basa su una strategia di deterrenza ormai superata e costituisce un ostacolo al suo obiettivo di creare un “ambiente di sicurezza per un mondo senza armi nucleari”. Per questo viene chiesto alla NATO di attenuare le tensioni nucleari con la Russia rimuovendo le armi nucleari americane dispiegate in Europa, in quanto non necessarie e con scarso valore militare pratico, esortando invece gli Stati Uniti e la Russia a impegnarsi in un processo di disarmo trasparente e reciproco».

In chiusura della nota la Rete Pace e Disarmo sottolinea che, a fronte della documentata insofferenza dei cittadini italiani e dei Comuni nei confronti delle armi nucleari e simpatia nei confronti del TPNW, l’Italia ancora non vuole aderire al Trattato. Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica rilanciano dunque la mobilitazione “Italia, ripensaci!” e convincere così il Parlamento a muovere i primi passi di avvicinamento al Trattato: «Lavoriamo tutte e tutti insieme per renderlo universale e mettere definitivamente le armi nucleari fuori dalla storia».

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