Nessun articolo nel carrello

La terra occupata

La terra occupata

Newsletter n. 346 del 24 luglio 2024

Cari amici,

si incontrano negli Stati Uniti Netanyahu e Biden, due personaggi estremi della scena internazionale, araldi di morte, l’uno vuole abolire i palestinesi, l’altro vuole abolire i cinesi, passando per i russi. E mentre si svolge questo incontro il nostro pensiero va ai bambini di Gaza, che oggi sono vivi e che domani non lo saranno più.

Il caso di Netanyahu pone una questione nuova su cui si gioca il futuro. Sta nella risposta che egli ha dato alla Corte Internazionale di Giustizia, che sulla scia di precedenti risoluzioni dell’ONU ha intimato a Israele di ritirarsi dai territori occupati nella guerra del 1967, e cioè dalla Cisgiordania, che è l’attuale nome dell’antica Giudea e Samaria. La risposta di Netanyahu non solo ha escluso qualunque negoziato sulla destinazione finale di quella terra, ma ha inteso chiudere la questione una volta per tutte, ribadendo una posizione che sempre era stata del governo d’Israele ma che oggi si osa imporre a tutto il mondo. «Non si dà occupazione in una terra che è nostra» è il verdetto di Netanyahu. Causa finita. Ma in base a quale criterio, a quale principio, a quale diritto lo Stato di Israele può dire che tutta la Palestina dal mare a Giordano a Gaza appartiene allo Stato di Israele, e per esso al popolo ebreo?

Evidentemente non c’è nessun principio di diritto internazionale che può essere evocato, perché il titolo in base a cui Israele rivendica il potere sovrano esclusivo su quella terra è un articolo di fede: la promessa che secondo le scritture ebraiche Dio avrebbe fatto a Mosè, dopo la crisi del vitello d’oro, di dare al popolo ebreo una terra di conquista in cambio della sua fedeltà all’alleanza. Questa consegna da Mosè è passata a Giosuè che ha realizzato la promessa con una conquista militare al prezzo della devastazione dei popoli cananei e di stermini che avrebbero riguardato le città conquistate da Gerico a Ai. Il problema è che questa tradizione viene da una lettura fondamentalista e letterale dei Libri Sacri e non corrisponde affatto a eventi effettivamente avvenuti, molti secoli prima del loro racconto da parte degli scrittori ispirati. Secondo una interpretazione storica sempre più accreditata la penetrazione delle tribù ebraiche nella terra di Canaan non avvenne in modo violento e per mano militare, o perlomeno non in quella forma estrema, e d’altra parte sarebbe difficile attribuire al Dio di Israele comandi così brutali. I cosiddetti libri storici, storici non sono ma parlano di un amore di Dio che è oltre ogni sua espressione storica. La stessa figura di Giosuè è in discussione, perciò se ora Netanyahu per liberarsi dai palestinesi procede al genocidio e allo sterminio non è un nuovo Giosuè, ma è un leader di Israele che per la prima volta ricorre a queste misure, appellandosi ad una improbabile volontà divina.

In ogni caso, il problema politico della convivenza sulla stessa terra di ebrei e palestinesi diventa insolubile e promessa di sciagura per tutto il mondo.

Nel sito pubblichiamo un articolo di Fabio Mini sull'attuale dissesto mondiale.

Con i più cordiali saluti,

Chiesa di Tutti Chiesa dei Poveri

*Foto del goveno degli Stati Uniti tratta da Flickr

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.