
Sciogliete Sodalitium, ha distrutto le persone. La richiesta di alcuni vescovi peruviani
Jaime Baertl e Luis Ferrogiaro sono sacerdoti; Juan Carlos Len e José Ambrozic sono laici consacrati. Tutti e quattro sono stati espulsi dalla Società di Vita apostolica peruviana Sodalizio (Sodalitium Cristianae Vitae). Vanno ad aggiungersi agli undici già fatti fuori in due tranche. Il primo a essere defenestrato, il 4 agosto scorso, è stato il fondatore, Luis Figari (notoriamente di fede nazista, è stato anche tra i fondatori in Perù del gruppo conservatore e violento “Tradizione, Famiglia e Proprietà”; dal dicembre del 2017 una richiesta di arresto da parte della giustizia civile per associazione a delinquere e lesioni psicologiche gravi), per abusi sessuali, soprusi fisici e psicologici e distrazione di fondi dai cespiti della sua stessa Società. Il 25 settembre è toccato ad altri dieci: l’ex arcivescovo di Piura e Tumbes, José Antonio Eguren; il prorettore dell'Università San Pablo e rappresentante legale, Miguel Salazar Steiger; l'ex Superiore Generale, Eduardo Regal, i sacerdoti Daniel Cardó e Rafael Ismodes, i laici consacrati, Humberto del Castillo, Oscar Tokomura, Ricardo Trenemann, Erwin Scheuch e il giornalista, ex direttore di Aciprensa, Alejandro Bermúdez. Sono accusati di «abuso fisico, anche con sadismo e violenza» e di abusi di coscienza, d’ufficio e di autorità, nonché di insabbiamento di reati commessi all’interno della loro istituzione. Dal punto di vista civile, peraltro, la Procura peruviana da tempo sta indagando sull'impero di affari del Sodalizio – immobili, scuole, sanità, agricoltura, miniere – e su un presunto sistema di riciclaggio di denaro attraverso i paradisi fiscali di Panama e delle Isole Vergini, costruito con la complicità di politici e di parte della Chiesa.
A firmare le espulsioni è papa Francesco sulla base delle conclusioni raggiunte dall’indagine degli inviati speciali inviati in Perù formata dall'arcivescovo di Malta, Charles Scicluna, e dal catalano Jordi Bertomeu.
Non è detto che finisca qui la pulizia “etica” di Sodalizio. «Il Papa scioglie a rate il Sodalizio», è il titolo che il quotidiano spagnolo ABC (20/10) ha scelto per l’articolo firmato da Paolo Ugaz (la giornalista che con il collega Pedro Salinas nel 2015 ha scoperchiato il vaso di pandora pubblicando il libro Mitad monjes, mitad soldados). Secondo alcuni vescovi peruviani la Società va solo sciolta. Lo hanno proposto alla Santa Sede il cardinale peruviano di Huancayo Pedro Barreto e altri pastori della Chiesa, fra cui l’arcivescovo di Lima Carlos Castillo (riceverà la berretta cardinalizia l’8 dicembre prossimo con altri 20 nominati), che è tornato a proporlo con un articolo pubblicato il 19 ottobre su El País .
Argomenta Castillo che «il Sodalizio ha distrutto le persone, sottomettendole ai suoi interessi di conquista. Non c’è nulla di cristiano in questo. E spiega: «La mia ipotesi è che il Sodalizio obbedisca a un progetto politico. È la resurrezione del fascismo in America Latina, che usa subdolamente la Chiesa, attraverso metodi settari, sperimentando quanto sei forte o costringendoti a dormire a faccia in giù sulle scale per costruire il carattere. Cioè, puro ascetismo pelagiano. Tutto ciò porta al controllo mentale delle persone che finiscono per diventare eserciti di robot che conquistano e dominano. La mia idea è che, se l'America Latina è una riserva cattolica soggetta a milleuno interessi esterni, entità come il Sodalizio impediscono che in essa si sviluppi un cambiamento. Realizzeremo questo cambiamento se annunciassimo l’amore gratuito di Cristo e, nella libertà, dove ciascuno ha “tutto il tempo della vita per convertirsi”, come amava dire Las Casas. Gesuiti e domenicani erano un esercito e le loro riduzioni cercavano il cambiamento sociale con il contributo della fede. Ma questi movimenti sono una riduzione totale e il cambiamento politico che cercano, la loro lotta contro il marxismo in questo caso, implica la sottomissione delle persone».
«L'uso della religione per scopi diversi dalla diffusione della buona notizia di Gesù è la cosa più distruttiva per la Chiesa cattolica. Pertanto sono giunto alla conclusione che nel Sodalitium non c'è carisma», sottolinea il futuro cardinale. Perché «c'è carisma solo quando la persona riceve un dono dello spirito per tutta la Chiesa e le sue opere sono buone. Il fondatore e il gruppo possono commettere errori e peccati, ma il bilancio è molto positivo per le buone opere generate. Figari, invece, accertato abusatore, e con lui gran parte del nucleo fondatore e altri, si è inventato un presunto carisma per tutelare un progetto politico e settario». «Il Sodalizio e gli altri gruppi fondati da Figari – termina Castillo – non sono salvabili perché sono nati male e i loro frutti negli ultimi cinquant'anni lo dimostrano. Al servizio della Guerra Fredda latinoamericana, è stata una macchina che distrugge le persone, inventando una fede che nasconde i suoi crimini e la sua ambizione di dominio politico ed economico. Non c'è nulla di spontaneo nei suoi membri. Non c’è libertà e senza di essa non c’è fede. Essendo un esperimento fallito, dovrebbe essere soppresso dalla Chiesa».
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