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Trumpistan 2.0, ovvero l’eclisse della ragione

Trumpistan 2.0, ovvero l’eclisse della ragione

Tratto da: Adista Notizie n° 39 del 16/11/2024

È inutile dire adesso che lo avevamo detto. Da quando la Divina Provvidenza, probabilmente lo stesso Gesù Cristo o almeno l’Arcangelo Gabriele, secondo i suoi sostenitori, aveva deviato di poco il proiettile destinato alla sua testa, la vittoria elettorale di Donald J. Trump pareva sicura. E quando ti sceglie la Provvidenza, come accadde con Davide, poco conta il livello morale del prescelto. Un vero Uomo, un pussy grabber, tornerà a sedere sovrano nello studio ovale, facendo appannare il ricordo della schiena dolente di Clinton e degli obnubilamenti di Biden.

Dopo una notte dormita male, cerco di non leggere i titoli di giornali e siti online, divisi fra catastrofismi e trionfalismi. Anche le analisi equilibrate sono di scarsa consolazione. In un pianeta spaventato e sull’orlo del precipizio, la macchina democratica permette ai fondamentalisti religiosi di andare al potere, oppure ai più ricchi fra i ricchi di influenzare milioni di elettori, imbastendo programmi che promettono di curare i sintomi del male senza toccarne le cause. E i partiti dappertutto ormai fanno gli interessi dei rappresentanti e non dei rappresentati. Quindi il gioco è facile: chi ha il potere, lo mantiene.

Certo, dobbiamo puntare il dito contro le responsabilità immani del Partito Democratico, soffocato dalla propria gerontocrazia. Un presidente cotto e stracotto ha insistito fino all’ultimo in una corsa suicida, per poi decidersi, per evitare la propria sconfitta annunciata, a togliere dalla naftalina quadriennale una vice, che in tre mesi ci ha provato. Per arrivare a una sconfitta sonora, con milioni di voti di scarto a livello nazionale. Non si può quindi accusare il sistema elettorale assurdo e vetusto, perché anche il cosiddetto voto popolare non lascia dubbi: Trump avrebbe vinto comunque. E anche dove è andata bene, dobbiamo riflettere: nel mio distretto, la candidata democratica era una politica ottantenne. Ho votato anch’io per lei e ha vinto, ma il candidato repubblicano aveva 27 anni. Dov’è il ricambio generazionale? Il problema di fondo, però, è ancora un altro. Come ha detto ingrugnito papa Francesco – e per motivi ufficiali che possiamo condividere o no – qui si trattava di votare per il male minore. A parte l’insegnamento di scuola gesuitica, il punto è proprio quello: dove sta la differenza tra un programma democratico e uno repubblicano? Continueremo a vendere armi a chi ce le paga, lotteremo per salvare i brandelli dell’impero di fronte al nuovo ordine mondiale, continueremo a bruciare l’Amazzonia e a veder affogare gli orsi polari senza più banchisa – e, negli USA, la classe media stritolata continuerà a sbrindellarsi. Il Partito Democratico ha da tempo perso il supporto tradizionale del mondo operaio, le cui strutture sociali e politiche sono prive di protezione, mentre gli sviluppi delle tecnologie e gli interessi dei capitalismi internazionali spingono masse sempre più numerose nella disoccupazione o sottoccupazione. E altre masse di poveri penetrano dai confini e mettono paura agli immigrati delle generazioni precedenti. Che quindi corrono a votare per chi promette muri e non ponti.

Ciro il Grande di Persia fu l’Unto di Dio secondo Isaia 45, passo che i fautori di Trump usano per spiegare perché è stato il 45.mo presidente, anche se la “profezia” fu scritta a cose fatte ai tempi di Ciro e secoli dopo che il vero Isaia era morto. Ciro diventò l’Uomo mandato dalla Provvidenza per far tornare a Gerusalemme i vertici della società israelitica esiliati a Babilonia, per “salvare il resto d’Israele” secondo la propaganda di allora. Tuttavia, la testa di Ciro sconfitto fu immersa nel sangue da Tomiri, la regina barbara che gliel’aveva mozzata e che in Dante diventa strumento provvidenziale per punire la superbia dell’ex-Unto. Speriamo di non finire noi in un bagno di sangue, per uscire dalla lunga notte che ci aspetta.

Edmondo Lupieri è professore di Nuovo Testamento e Cristianesimo delle origini alla Loyola University, Chicago. Tra gli ultimi volumi pubblicati in Italia: “I mille volti della Maddalena. Saggi e studi”, “Cronache dal Trumpistan. Diario di un teologo italiano in America”, in vendita presso Adista

 

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