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Cronaca nera

Cronaca nera

Newsletter n. 19 da Prima Loro del 3 giugno

Cari amici,

da un po’ di giorni l'ultima parte dei TG della sera ci raccontano storie di omicidi, femminicidi, lapidazioni, accoltellamenti; sembra che stia diventando oggi più che mai attuale il lamento di padre David Maria Turoldo che fa da emblema al nostro sito: «C’è troppo scialo di morte». La ricezione di queste notizie nel sistema comunicativo è nella forma della cronaca nera e inutilmente se ne dibattono le cause politiche, individuate nella mancanza dell'educazione sessuale nelle scuole o nell'immaturità delle famiglie, ma non si sospetta che ci sia di mezzo una questione etica cioè di come le persone costruiscono la loro identità morale, le loro gerarchie dei valori e la loro spiritualità.

Tuttavia non si tratta solo di una questione che resta nell’ambito privato, perché ugualmente, e forse non indipendentemente, un analogo scialo di morte è in corso nella vita pubblica e nella comunità, se ancora la si può chiamare così, internazionale: guerre su guerre, non parliamo di Gaza, ecco che in Europa, all’ora dei negoziati, l’Ucraina coi suoi incredibili cavalli di Troia (che costano pochi dollari come ci assicurano) bombarda la Russia fino alla Siberia, sicura caparra della “punizione” russa. E qui sono i droni accatastati accanto all'obiettivo per un anno e mezzo; in Libano, con Israele, furono i cercapersone fatti esplodere accanto alle casse dei supermercati dai Servizi Segreti: la morte ce l'hai a lungo accanto senza saperlo, fino a che qualche Intelligenza Artificiale (perciò non umana) la farà deflagrare. E nel Sudan dimenticato i morti sono a milioni e il segretario generale della NATO dice che non siamo né in pace né in guerra, e il primo ministro inglese programma bombardieri nucleari tattici e dice che bisogna prepararsi alla guerra e l'Europa si intesta la “prontezza” alla guerra ma con una dilazione a quattro anni che, come nota Marco Travaglio, è un ossimoro. Ma queste non sono più guerre perché le guerre hanno uno scopo, queste sono crudeltà, come le ha battezzate papa Francesco prima di morire; non hanno scopo perché la guerra di Gaza non può “finire il lavoro” di eliminare tutto l'incomodo popolo palestinese e, a parte i mercanti d'armi, nessuno può pensare che il mondo sarebbe migliore senza la Russia sconfitta dall'Ucraina;  ma se le guerre sono senza scopo, esse sono “stupide” come dice Trump, e allora l'unico loro vero scopo è di uccidere: con il cercapersone, con i droni, con la fame, con la distruzione degli ospedali e il bombardamento di folle che strappano il cibo, ma è un lavoro lungo perché a Gaza siamo appena a 60.000 morti su due milioni di cittadini, mentre tra Russia e Ucraina non c’è altro negoziato che sui morti, scambiati a Istanbul, tanto per cominciare, 6.000 cadaveri per parte.

Con le guerre senza scopo i piccolissimi uomini e donne che governano l'Europa e Israele e quelli un po’ più grandi che governano l'America la Russia e la Cina non sanno più che cosa fare: però noi vediamo che cosa hanno fatto o forse che cosa noi abbiamo fatto: abbiamo riportato il mondo a quello che secondo Hobbes era lo stato di natura, intendendo per natura uno stato di cose incivile e non umano, in cui vige una situazione di uccidibilità generalizzata di tutti contro tutti: situazione che, sempre secondo Thomas Hobbes e Carl Schmitt, gli uomini avrebbero risolto con “un colpo di genio ermeneutico” fondando lo Stato moderno che si è arrogato il monopolio della violenza mentre ai cittadini offre sicurezza e chiede soggezione. Ma ormai, a questo stadio a cui è giunta la guerra, questa funzione degli Stati è finita perché ormai l’uccidibilità generalizzata sono loro a provocarla, generalizzarla e riprivatizzarla. Questo vuol dire che i piccolissimi uomini e donne che ci governano sono ormai puri e semplici ministri di morte, e dunque che siamo giunti al tempo in cui, come ieri si inventò lo Stato, così oggi si deve inventare qualche altra cosa, forse la grande Federazione delle famiglie umane unite, forse la pace disarmata e disarmante.

Nel sito pubblichiamo un articolo sul contrasto all'immmigrazione.

*Foto ritagliata di Claudio Diaz tratta da Flickr

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