
Siamo tentati dalla disperazione
Il Giusto fu crocifisso dal clero e dall'impero. Noi crediamo in quel Giusto ucciso e vivo. Oggi impera la guerra economica, capitalistica, suprematista, imperiale, coloniale, affamatrice, omicida e stragista.
Una iniziativa gandhiana, disarmata, nonviolenta, dimostrativa della coraggiosa volontà di pace, è stata cinicamente diffamata dai poteri, aggredita da pirati statali, e non riconosciuta né difesa dalle Chiese cristiane, né da papa Leone.
Siamo tentati di concludere che non c'è speranza di vita giusta nel mondo attuale. Ma ci rifiutiamo di cedere alla disperazione. Nella storia, anche le religioni hanno difeso e affermato e usato e sacralizzato la violenza, bestemmiando Dio. Di recente si sono largamente convertite, eppure ora, in questa occasione di interposizione nonviolenta, gandhiana, tra i violenti, non testimoniano chiaramente la difesa della vita e delle condizioni ambientali della vita: nella interposizione di Sarajevo (1992), i cristiani (anche vescovi) erano i promotori attivi, con tante altre componenti laiche.
Noi ora soffriamo il mancato riconoscimento alla Flotilla, salvo belle eccezioni, da parte delle comunità di fede, speranza, e carità attiva. Ma ci sentiamo corresponsabili di questa fiacchezza nel nostro compito profetico. Siamo peccatori. Desideriamo accogliere meglio, davvero, lo Spirito che ci è donato, per agire a mettere amore e giustizia dove è odio e violenza, dove è guerra e rassegnazione alla guerra. Dio ci aiuti a non disperare, a non tradire la vita, a coltivare la speranza attiva, ad espellere la guerra, organizzazione dell'odio, dalle istituzioni politiche, nate per la convivenza. Nulla di meno.
Anche grazie a chiunque si ribella alla guerra. Sarà quando sarà, ma è ciò che dobbiamo raggiungere: abolire la guerra e le armi, causa e strumento di guerra in mano ai potenti nemici della vita. Nulla di meno.
* Immagine generata con IA
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