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Normativa UE contro la deforestazione: dalla Commissione una resa alle pressioni politiche

Normativa UE contro la deforestazione: dalla Commissione una resa alle pressioni politiche

Sul recente numero 34 di Adista Notizie abbiamo raccontato come la Commissione Europea – sotto la pressione delle destre sovraniste e populiste che avanzano in tutto il continente – stia tentando una subdola retromarcia sui suoi impegni a tutela dell’ambiente e per la riduzione delle emissioni climalteranti. Ripetendo l’ipocrita mantra della “semplificazione” e della “sburocratizzazione” per il rilancio delle imprese UE, infatti, secondo le associazioni ambientaliste la Commissione intende portare avanti un tentativo di smantellamento della normativa a protezione della natura del Vecchio Continente. In quell’occasione abbiamo anche riferito del successo di #HandsOffNature, la mobilitazione internazionale paneuropea di pressione politica per la salvaguardia e il potenziamento della normativa comunitaria a protezione della natura, lanciata da BirdLife Europe, ClientEarth, Ufficio Europeo dell'Ambiente e WWF European Policy Office dopo la consultazione pubblica estiva lanciata dalla Commissione. Con circa 200mila email, cittadine e cittadini europei hanno inviato alle istituzioni UE un messaggio forte e chiaro: opposizione netta allo smantellamento della normativa ambientale europea, in ossequio al diktat di lobby e destre europee, mascherato da semplificazione e sburocratizzazione.

Una delle prime vittime della cosiddetta “semplificazione”, introdotta adducendo complicazioni informatiche, potrebbe essere il Regolamento del 2023 noto come EUDR (European Union Deforestation-Free Regulation), tira l’allarme il WWF Italia in una nota diramata il 21 ottobre scorso. L'EUDR è una una normativa fondamentale dell'UE adottata per combattere la deforestazione e il degrado boschivo nel mondo, vietando l'importazione o l'esportazione di prodotti provenienti da filiere non certificate.

La decisione della Commissione Europea di procedere con la “semplificare” del Regolamento, afferma il WWF, rappresenta «una vergognosa resa alle pressioni politiche, mascherata dietro finti problemi informatici». L’EUDR resta «uno strumento fondamentale per impedire che il consumo dell'UE alimenti la deforestazione, sia all'interno che all'esterno dei suoi confini. La scelta della Commissione europea di indebolirne i requisiti è uno smacco per la reputazione dell’Esecutivo di Ursula von der Leyen, oltre che un danno immenso per le foreste e la salute pubblica».

Senza alcuna necessità pratica, invece di risolvere questi fantomatici problemi informatici, la Commissione preferisce «modificare il regolamento nella sua essenza», denuncia il WWF. Solo una «scusa» inventata «per indebolire il regolamento».

Secondo il WWF Italia, la proposta di modifica dell’EUDR prevede «revisioni che aumenterebbero in modo significativo i rischi di deforestazione e di tasso di illegalità nelle catene di approvvigionamento». Un danno all’ambiente – visto il ruolo cruciale delle foreste per la stabilità climatica e per la biodiversità – ma anche un «danno economico rilevante per le aziende che hanno già investito nella conformità e nella sostenibilità» per adeguarsi alla normativa. «L'UE deve smettere di stralciare le proprie leggi ambientali per puro guadagno politico», punta il dito il WWF.

Un calcolo politico peraltro sconsiderato, che rischia di arrecare all’UE un grave danno d’immagine a livello globale: secondo il WWF, infatti, la tempistica di questa decisione, a poche settimane dalla COP30 (XXX Conferenza ONU sui cambiamenti climatici), rischia di mettere definitivamente «in discussione la credibilità dell'UE come leader globale nella protezione dell'ambiente».

La nota dell’organizzazione ambientalista è dunque un appello urgente a governo ed europarlamentari italiani, affinché reclamino a gran voce il mantenimento dell’integrità del Regolamento. Il WWF «esorta inoltre le aziende a mantenere e sviluppare ulteriormente i propri sistemi di due diligence per ottenere catene di approvvigionamento completamente tracciabili, trasparenti e senza deforestazione».

Proteggere le foreste costituisce un impegno concreto per la salvaguardia del pianeta, per la tutela dei diritti delle popolazioni indigene e della biodiversità e per mitigare il cambiamento climatico.

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