
Meglio tornare allo slogan: "Nucleare, no grazie"
Riceviamo e pubblichiamo la Dichiarazione di Vittorio Bardi e Alfiero Grandi, della presidenza nazionale del “Comitato Sì alle rinnovabili No al nucleare”
Il Ministro Pichetto Fratin annuncia in pompa magna che il progetto di legge del governo per il ritorno al nucleare è stato presentato alla Camera per iniziarne l’esame parlamentare.
Il Ministro trascura completamente l’altra notizia e cioè che AIEA ha chiesto una tregua ai combattimenti attorno alla centrale di Zaporizha in Ucraina per evitare che possa essere teatro di un incidente nucleare. Infatti non solo la centrale è ferma ma per non entrare in zona rischio incidente ha bisogno di elettricità per fare funzionare le pompe di raffreddamento e le altre attrezzature.
Di fronte al rischio incidente nucleare causa guerra (ma altrove potrebbe essere il terrorismo) il Ministro anziché ripensarci insiste per riportare l’Italia – che oggi non ha più centrali nucleari – in zona rischio, addirittura proponendo di disseminare tante piccole centrali atomiche in tutta l’Italia. Centrali “piccole”, anche se alcune sarebbero simili per potenza a quelle dismesse. Senza dimenticare che queste centrali piccole per ora non esistono se non nei racconti di chi le propone.
In Francia – paese che se ne intende – hanno rinunciato alla sperimentazione degli SMR, le centrali “piccole” per gli enormi costi degli impianti, per conseguenti costi dell’energia elettrica fuori controllo e per le difficoltà a farle funzionare.
Meglio tornare allo slogan: Nucleare, no grazie
23/10/2025
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