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AD LIBITUM. IL CONSIGLIO PERMANENTE DELLA CEI RENDE PERMANENTE LA FUNZIONE DI RUINI NELLA CEI

Tratto da: Adista Notizie n° 11 del 09/02/2008

34263. ROMA-ADISTA. Il "progetto culturale orientato in senso cristiano" è un aspetto "permanente e non episodico" delle attività della Cei e, per questo motivo, l'ultimo Consiglio permanente dell'Assemblea dei vescovi italiani ha deciso di costituire un apposito Comitato, "finalizzato a promuoverlo": a guidarlo, naturalmente, il card. Camillo Ruini, vicario del papa per la città di Roma, che in questa maniera potrà conservare un ruolo all’interno della Cei per altri cinque anni (questa la durata del suo incarico), malgrado i quasi 77 anni di età e la sostituzione, attesa per i prossimi mesi, come vicario della Città Eterna.

Secondo mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, "compito peculiare" del nuovo Comitato "sarà quello di proporre iniziative qualificate, che rendano presente nell'opinione pubblica la riflessione e la proposta della Chiesa, in particolare sui temi riconducibili alla questione antropologica e alla ricerca della verità". "Con tale scelta – ha aggiunto – si vuole far emergere la consapevolezza che l'incontro tra fede e cultura che il progetto culturale intende promuovere costituisce un fattore organico alla struttura stessa della Conferenza episcopale".

Il Progetto culturale, sin dalla sua prima formulazione nel 1994, è sempre stato il ‘figlio prediletto’ del card. Ruini, lo strumento con cui ottenere, da una parte, l’irregimentazione e la normalizzazione di tutte le molteplici facce del laicato cattolico italiano e, dall’altra, il trampolino per saltare la mediazione politica un tempo offerta dalla Democrazia cristiana e mettere la Chiesa direttamente al centro del dibattito pubblico italiano, non solo quello culturale ma anche – il passo è breve – quello specificamente politico.

I contorni del neonato Comitato rimangono, però, ancora nebulosi, dal momento che devono ancora esserne annunciate composizione e finalità ufficiali. Inoltre, all’interno della Segreteria generale della Cei esiste già un Servizio Nazionale per il progetto culturale, affidato alla guida di Vittorio Sozzi e che ha come coordinatore scientifico Francesco Bonini, editorialista del Sir. Ufficialmente, il Servizio nazionale agisce come "centro di raccordo per i diversi soggetti impegnati nell’attuazione del progetto culturale: le diocesi, in ciascuna delle quali opera un ‘referente diocesano per il progetto culturale’, i centri culturali cattolici, le associazioni e i movimenti, gli ordini religiosi, le Facoltà teologiche, le riviste e gli intellettuali di matrice cattolica". Il Comitato, invece, avrà con ogni probabilità compito di indirizzo e di promozione di "iniziative qualificate" ad alto tasso di visibilità, soprattutto – è facile immaginarlo – su temi eticamente sensibili e politicamente decisivi; sarà formato, se è valido l’esempio costituito dagli altri Comitati attualmente attivi in seno alla Cei, da un ristretto numero di personalità che si riuniranno a scadenza periodica. Nelle mani di Ruini, comunque, rimarrà quel circa 30% del bilancio della Cei destinato al Progetto culturale.

Quali che ne saranno alla fine prerogative e costituzione, la creazione di un Comitato ad personam significa che la centralità di Ruini e del suo ‘modello’ all’interno della Cei e della Chiesa – ma anche della politica – italiana sono ben lungi dal tramontare. Prossimo a compiere i 77 anni (il 19 febbraio), ‘don Camillo’ è ancora Vicario dell’urbe, malgrado abbia passato da quasi due anni l’età canonica dei 75: la sua sostituzione, più volte data per imminente e più volte rimandata, arriverà forse a giugno. Dall’‘86 come segretario generale e poi dal ’91, per tre consecutivi mandati, come presidente, Ruini ha guidato la Cei per oltre vent’anni (v. Adista n. 34/07). Al compimento dei 75 anni nel 2006, a segnalare che la sua autorità restava intatta, papa Benedetto XVI lo aveva confermato nell’incarico "donec aliter provideatur" (v. Adista 15/06), per sostituirlo, solo il 7 marzo dell’anno scorso, dopo la vittoriosa campagna contro i Dico, con l’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, che ne ha fino ad oggi seguito fedelmente le orme.

Negli ultimi mesi, poi, Ruini è tornato a dettare la linea della Chiesa italiana. A lui si attribuisce l’‘ispirazione’ sia del duro attacco di Ratzinger al sindaco di Roma Walter Veltroni (v. Adista n. 7/07), sia della durissima prolusione del card. Bagnasco in occasione dell’ultimo Consiglio permanente della Cei (v. Adista n. 9/07). Sua, naturalmente, anche l’iniziativa di chiamare i romani ad accorrere in massa all’Angelus di domenica 20 gennaio in segno di solidarietà per la mancata visita del papa all’Università "La Sapienza". Allo stesso tempo, è sempre più evidente il conflitto tra il cardinal Vicario e il Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone. Il primo riesce a mantenere ruolo e influenza all’interno della Cei, e anche se il secondo tenta di avocare a sé la conduzione dei rapporti con la politica italiana, finora è riuscito a sfilare dalle mani di Ruini solo uno dei suoi progetti più cari: quello di un maggiore coordinamento (e controllo) dei media cattolici. Il Segretario di Stato ha infatti iniziato a far ‘giocare di squadra’ i tre media della Santa Sede, Osservatore Romano, Radio Vaticana e Ctv, e sta riuscendo a normalizzare definitivamente i periodici Paolini (impresa all’epoca fallita dallo stesso Ruini). (a. s.)

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