SULLE ORME DI RUT. ISTRUZIONI PER I CREDENTI IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE
Tratto da: Adista Documenti n° 91 del 19/09/2009
DOC-2185. SIVIGLIA‑ADISTA. Immigrazione come tempo di grazia, come “situazione a partire dalla quale Dio vuole dirci qualcosa, ci sta chiedendo qualcosa, ci si sta rivelando in qualche maniera”. E questo qualcosa, come indica quella “bella storia di emigranti” che è il racconto biblico di Rut, è che “l'incontro diretto tra le persone è l'unico luogo effettivo e decisivo della rivelazione di Dio” e che dunque “l'amore tra le persone è il fondamento e la misura della fede in Dio”. A sostenerlo, in un articolo apparso sul sito di “Somos Iglesia Andalucía” il 28 agosto, è Estéban Tabares, segretario della Fondazione “Sevilla Acoge” (Siviglia accoglie), la prima iniziativa collettiva nata in Spagna (nel 1985) ‑ altro Paese in cui, lungo la barriera di separazione di Ceuta e Melilla, alla frontiera tra Spagna e Marocco, si registrano gravi violazioni dei diritti umani degli immigrati ‑ con l'obiettivo di lavorare insieme alla popolazione migrante. Di seguito il suo articolo, in una nostra traduzione dallo spagnolo. (c. f.)
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