VERSO L’ASSEMBLEA DEL 23 OTTOBRE, ADESIONI E SOLIDARIETÀ AI 41 PRETI CENSURATI DAL SANT’UFFIZIO
Tratto da: Adista Notizie n° 105 del 24/10/2009
35246. ROMA-ADISTA. “Sono uno dei 41 e ne sono contento. Ricordo bene quella firma via internet: con il caso Englaro avevano passato di troppo il limite della decenza”, lo scrive don Luigi Consonni nel suo messaggio di adesione all’assemblea pubblica di solidarietà ai preti ammoniti per l’appello sul fine vita che si svolgerà il prossimo 23 ottobre a Roma (ore 18, Salone della Comunità di San Paolo, via Ostiense 152/b). Come lui, altri preti e tanti laici in questi giorni stanno facendo pervenire la loro adesione agli organizzatori dell’incontro (Adista, MicroMega e la CdB di San Paolo), sottolineando la necessità di testimoniare vicinanza ed appoggio a chi - senza discostarsi in alcun modo dai dettami della propria coscienza, ma anche dagli insegnamenti del Catechismo della Chiesa cattolica - ha voluto manifestare pubblicamente un punto di vista diverso dalla gerarchia su testamento biologico e questioni del fine vita.
Tra i preti che hanno inviato la loro adesione, anche don Giorgio De Capitani e don Ferdinado Sudati, mentre don Piero Montecucco, prete operaio della Comunità Insieme di Voghera, parla di “cancan vergognoso che è stato fatto sul caso di Eluana Englaro”, e che “ha risvegliato in me le dolorose emozioni che avevo provato alcuni anni fa quando mia sorella, colpita a 53 anni da un arresto cardiaco, è stata tenuta in vita in stato vegetativo per tre anni e mezzo. Ho potuto perciò verificare di persona come l'alimentazione forzata sia davvero ‘una inutile tortura’ come papa Paolo VI ha definito la ‘rianimazione vegetativa nella fase terminale di una malattia incurabile’. Secondo papa Montini ‘il dovere del medico è piuttosto di impegnarsi ad alleviare la sofferenza, invece di voler prolungare il più a lungo possibile, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va naturalmente verso il suo epilogo’ (Lettera ai medici cattolici del 1970). Grazie per questa iniziativa e un abbraccio fraterno a tutti”.
Ornella Marcato, “laica adulta” della diocesi di Padova ha aderito all’iniziativa del 23 ottobre “come lettrice di MicroMega, oltre che di Adista, perché trovo incongruenti le osservazioni rivolte a questi fratelli per le loro frequentazioni. MicroMega è una rivista di levatura culturale, dove hanno scritto in passato altri chierici senza ricavarne, da quanto mi risulta, alcun rimbrotto. Si dica allora apertamente che l'appello di una quarantina di preti di base che contraddice quanto affermato, non come dottrina definitiva peraltro, dalla gerarchia romana, disturba, impensierisce, inquieta. Non ci si nasconda dietro alla ridicola foglia di fico dell'anticlericalismo di MicroMega. Anche un certo Gesù di Nazareth fu accusato peraltro di intrattenere ‘dubbie frequentazioni’, ‘scomode’ per il Tempio e il potere dell’epoca, s’intende. Mentre oggi sono sotto gli occhi di tutti le ‘dubbie frequentazioni’ della nostra Gerarchia con Cesare, o meglio col piccolo Cesare, ma con ben altre intenzioni. Con plauso per l'iniziativa, gratitudine, solidarietà sororale e la speranza di poter leggere in rete quanto detto nell'incontro, saluto cordialmente”.
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