VEGLIE DI PREGHIERA CONTRO L’OMOFOBIA /1: A CREMONA, PRESIEDE IL VESCOVO
Tratto da: Adista Notizie n° 44 del 29/05/2010
35606. ROMA-ADISTA. “Che ironia della sorte: da una parte Ratzinger con le sue scarpette Prada e, dall’altra, questa piccola grande donna con le sue ballerine di vernice laccata. E poi si dice che Dio non abbia il senso dell’ironia”. Rosa Salamone (vicepresidente della Rete Evangelica Fede e Omosessualità-Refo), in una testimonianza pubblicata sul portale gionata.org il 15 maggio scorso, così descrive la pastora valdese Anne Zell, intervenuta alla veglia antiomofobia di Milano, celebrata il 13/5 presso la chiesa cattolica dei frati cappuccini, Santa Maria della Fonte. Nella chiesa “piena di luci”, racconta la Salamone, sono stati fatti “nomi e cognomi precisi”, e “la parole omosessuale, lesbica, trans, diritti, sono risuonate chiare”, senza scandalizzare nessuno. A tirare le somme si fa presto: “Due o tre anni fa sarebbe stato impensabile una veglia di questo tipo in una chiesa cattolica. Lentamente, i cuori cambiano e prendono coraggio”. E questo è un segnale che invita ad una maggiore speranza e premia, secondo la Salamone, chi ha sempre testimoniato uno stile ecumenico, con fatica, ma coinvolgendo anche le componenti più irreggimentate del mondo cristiano: ha vinto “la fatica di avere creduto persino nei peggiori momenti che il dialogo è possibile, che da soli ci muriamo vivi, insieme costruiamo ponti. E per dirla con le parole di un cattolico, ‘il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l'avarizia’. Don Milani, proprio lui”.
E che i segnali siano incoraggianti lo indica anche il fatto che, per la prima volta, in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio scorso, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia voluto ricevere al Quirinale i rappresentanti delle associazioni glbt italiane (all’incontro era presente anche il gruppo romano di gay credenti, Nuova Proposta). Presenti all’incontro anche i presidenti e vicepresidenti della Commissione Giustizia di Camera e Senato, Anna Paola Concia (deputata del Pd e omosessuale dichiarata) e il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna.
Il presidente Napolitano ha ribadito che la lotta all’omofobia è “una questione di fondamento costituzionale”, e ha poi invocato un radicale adeguamento della normativa italiana “per superare discriminazioni, per sanzionare violenze e anche per affrontare con tutta la libertà, e sapendo che si tratta di un tema controverso, il tema dei riconoscimenti da dare”. Un inatteso e apprezzato mea culpa è giunto, invece, dal ministro Carfagna. Dopo aver ringraziato Anna Paola Concia per averle fatto “conoscere la ricchezza del mondo associativo qui presente”, si è poi scusata con loro per non aver concesso il patrocinio al Gay Pride dell’anno scorso. “Il muro della diffidenza della quale penso di essere stata allo stesso tempo vittima e inconsapevole responsabile in un passato remoto, ormai ampiamente superato”, ha detto la Carfagna, è oggi definitivamente abbattuto. “Come ministro per le Pari Opportunità – ha poi concluso – mi preme ribadire che non si possono più tollerare nel nostro Paese, civile e democratico, fondato sulla libertà di espressione e di pensiero, episodi di aggressione ai danni di persone omosessuali”.
Segnali importanti anche sul fronte cattolico. Il 16 maggio, a Torino, il gruppo La Fenice e il Gruppo La Rondine hanno celebrato la loro veglia in ricordo delle vittime dell’omofobia e della transfobia nella chiesa parrocchiale del quartiere Cavoretto. “È molto importante – ha scritto un volontario del gruppo La Fenice sul sito gionata.org – combattere l’omofobia e la transfobia, soprattutto partendo da un punto di vista cristiano, lavorando nelle comunità e nelle parrocchie per alimentare l’accoglienza e evitare ogni forma di discriminazione”.
Alla veglia torinese hanno partecipato anche molti credenti eterosessuali, che hanno poi raccontato la loro esperienza su gionata.org: il problema dell’intolleranza e della violenza “riguarda tutti noi credenti e mi sembra molto bello poter dimostrare la mia vicinanza all’impegno dei miei amici dei gruppi La Rondine e La Fenice anche attraverso occasioni come questa veglia”.
Il giorno prima, a Catania, la parrocchia cattolica del Ss. Crocifisso della Buona Morte ha ospitato la quarta veglia interconfessionale per le vittime dell'omofobia, organizzata dal gruppo Fratelli dell’Elphis.
Il gruppo Emmanuele ha poi organizzato un momento di preghiera nella chiesa cattolica di Santa Caterina d'Alessandria a Padova, il 14 maggio scorso.
Ma le iniziative dei gay credenti hanno ottenuto sponde ancora più istituzionali all’interno della Chiesa cattolica. La veglia celebrata a Milano il 13 maggio presso la chiesa di S. Maria della Fonte ha avuto il placet della Curia. A Cremona, il 27 maggio, lo stesso giorno, a Cremona la veglia, presso la chiesa di San Gerolamo, sarà presieduta addirittura dal vescovo della città, mons. Dante Lafranconi. Il gruppo di gay credenti della città, “Alla querce di Mamre”, approvato dal vescovo ad experimentum nel 2007, del resto, è ormai pienamente integrato all’interno della pastorale diocesana, al punto che è stata la diocesi a finanziarne il sito internet (www.allequercedimamre.it).
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