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OMOFOBIA POLITICA E OSCURANTISMO RELIGIOSO. DALL’ITALIA, SOSTEGNO AI GAY RUSSI

Tratto da: Adista Notizie n° 3 del 25/01/2014

37474. MILANO-ADISTA. Un progetto di crowfunding (reperimento solidale di risorse) in sostegno degli «omosessuali che, in Russia, stanno facendo i conti con un clima sempre più omofobo e intollerante». Con scadenza il prossimo 31 gennaio, il progetto, lanciato dall’Associazione Fondo Samaria di Milano, promuove una raccolta fondi per realizzare un ciclo di proiezioni del docufilm dal titolo “Invano mi odiano. Racconto sui cristiani lgbt”, della giovane regista russa Yulia Matsiy e per diffonderne il dvd in Italia.

L’associazione di solidarietà lgbt di ispirazione cristiana (www.fondosamaria.org), nata poco più di un anno fa, ha sede presso il gruppo Il Guado di omosessuali credenti milanesi e ha «una vocazione ecumenica e una missione umanitaria per la cooperazione concreta fra cristiani, altri credenti, diversamente credenti, non credenti. Concentra la propria azione su progetti locali in Italia e nei Paesi vicini, senza tuttavia sottrarsi alla necessità di portare aiuto concreto alle persone che vivono la propria diversità nel resto d’Europa e nel Mediterraneo». In piena autonomia rispetto a gruppi economici o comunità di fede, il Fondo raccoglie e mobilità donazioni verso progetti – come si legge sul sito – proposti «dalle persone, dai gruppi di cristiani omosessuali, dalle realtà di cui è emanazione, con cui è in rete, di cui è al servizio», «promuove la solidarietà e riconosce l’altissimo valore dell’impegno di tanti individui e realtà che hanno operato e continuano ad operare per il superamento di ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere nella società e nelle Chiese cristiane».

La condizione dei gay russi è tutt’altro che rosea ed è balzata agli onori della cronaca internazionale nel giugno scorso, quando Vladimir Putin ha promulgato una legge varata dal Parlamento che proibisce e multa – senza parlare esplicitamente di omosessualità – la propaganda di «relazioni sessuali non tradizionali» in presenza di minori (v. Adista Notizie n. 25/13). Una legge da subito considerata omofoba e discriminatoria. Le sanzioni non escludono nemmeno i cittadini stranieri (per loro è prevista addirittura la reclusione fino a 15 giorni o l’espulsione dal Paese) e crescono sensibilmente quando, a “macchiarsi” di tale “colpa”, sono funzionari pubblici o magistrati.

E se il fronte politico non è d’aiuto per le comunità lgbt, non vanno meglio le cose dal punto di vista religioso. Il 10 gennaio scorso,  il portavoce della Chiesa ortodossa russa Vsevolod Chaplin – commentando la lettera di Iván Okhlobystin, nella quale l’attore ed ex sacerdote russo criticava la recente legge, considerandola insufficiente e ancora troppo morbida, e chiedeva a Putin di reintrodurre nel Codice penale il reato di “sodomia”, in vigore dal 1934 e abolito solo nel 1993 – ha lanciato una petizione per promuovere una legge di iniziativa popolare repressiva nei confronti di tutte le relazioni gay, come gesto in difesa dei cosiddetti “valori tradizionali”. Convinto del consenso popolare, l’arciprete ha affermato, in un’intervista al quotidiano Izvestia, che «i rapporti tra persone dello stesso sesso debbono essere banditi dalla vita della nostra società. Sarebbe meglio conseguire questo risultato con la persuasione morale. Ma se occorre farlo per via legale, meglio chiedere al popolo», aggiungendo poi, con chiaro riferimento alle pressioni della comunità internazionale in vista delle Olimpiadi invernali di Sochi: «È dovere della maggioranza popolare, e non di certe forze esterne, definire ciò che costituisce una infrazione penale nel nostro Paese». (giampaolo petrucci)

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