ROM: DALL’EUROPA UN NUOVO RICHIAMO. E INTANTO A ROMA SCOPPIA IL CASO “LA BARBUTA”
Tratto da: Adista Notizie n° 40 del 15/11/2014
37862 ROMA-ADISTA. L’Italia rischia una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea per le politiche abitative che le autorità italiane continuano ad attuare nei confronti dei rom. È quanto emerge da una lettera inviata dalla Direzione Generale Giustizia della Commissione Europea al governo italiano e resa nota dall’Associazione 21 luglio, impegnata nella promozione dei diritti delle comunità rom e sinte in Italia. La missiva si sofferma tra l’altro sul “campo” La Barbuta – uno dei sette “villaggi della solidarietà” del Comune di Roma – che, secondo la Commissione, limita «gravemente i diritti fondamentali degli interessati, isolandoli completamente dal mondo circostante e privandoli di adeguate possibilità di occupazione e istruzione».
Quella della Commissione europea non è che l’ultima di una serie di condanne lanciate a vari livelli contro il nostro Paese e contro il Comune di Roma in particolare. Ciononostante, fino ad oggi, né il governo né l’amministrazione capitolina hanno recepito il messaggio. Solo il mese scorso l’Associazione 21 luglio ha diffuso un’ampia ricerca sulle condizioni di vita all’interno del campo La Barbuta, situato nel cono di volo dell’aeroporto Pastine di Ciampino, all’interno del quale vivono 580 persone (di cui 319 minori).
Nato come risposta alla distruzione di tre “campi tollerati”, La Barbuta rappresenta l’ultimo esempio in ordine di tempo delle politiche segregative attuate dal Comune nei confronti dei rom con la costruzione di “villaggi della solidarietà” rivolti esclusivamente agli appartenenti ad un unico gruppo etnico-comunitario violando così la normativa italiana, europea e internazionale in materia di antidiscriminazione.
Ma c’è di più. Inaugurato solo due anni fa e costato ingenti risorse pubbliche, La Barbuta rischia ora di essere abbattuto per lasciar spazio alla multinazionale francese Leroy Merlin. Secondo quanto denunciato dall’Associazione 21 luglio, il 27 gennaio scorso, durante una riunione con la Commissione Urbanistica, quella Lavori Pubblici e quella Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale, si è discusso della proposta presentata da Leroy Merlin Italia s.r.l., Comunità Capodarco di Roma onlus e ditta Stradaioli s.r.l. che prevede la costruzione di un nuovo “villaggio della solidarietà” dove trasferire le comunità oggi residenti a La Barbuta per «fronteggiare l’emergenza nomadi in maniera costruttiva ed organizzata, nell’ottica di scongiurare ogni rischio igienico-sanitario».
L’area oggetto della proposta, denuncia l’associazione, copre una superficie di oltre 270mila mq di proprietà del Comune di Roma da classificarsi come area di “Verde Pubblico e Servizi Pubblici a Livello Locale". «Su tale area si propone che 217.359 mq siano destinati a interventi privati – quali la realizzazione delle attività commerciali di Leroy Merlin – e che i restanti 57.092 mq siano destinati al nuovo “villaggio della solidarietà”, e in particolare a: edificazione abitativa (35.707 mq); un Centro di formazione ambientale (1.180 mq); un Centro di trasferenza per il recupero e riciclo dei rifiuti (5.360 mq); spazi per il verde pubblico, strade, piazze e parcheggi. Le spese – prosegue l’associazione – sono sostenute da Leroy Merlin Italia al quale, come remunerazione in cambio della realizzazione del “villaggio”, è prevista la concessione di un diritto di superficie dell’intera area per 99 anni con cambio di destinazione d’uso da “Verde Pubblico” a “Commerciale per strutture di grandi dimensioni”, al fine, per l’appunto, di attuarvi il trasferimento e ampliamento di un’attività commerciale già esistente e di altre attività collaterali».
Alla proposta è allegato un documento, redatto da Cooperativa Capodarco di Roma e Cooperativa Sociale Ermes, dal titolo “Interventi sociali e gestionali presso il nuovo villaggio La Barbuta” che si propone di superare una «visione assistenziale» «favorendo la visione delle capacità autonome delle comunità rom, rendendole protagoniste del percorso di integrazione».
L’investimento complessivo per la realizzazione del “villaggio della solidarietà”, prosegue l’Associazione 21 luglio, è quantificato in circa 11.500.000 euro (Iva esclusa) e sarà interamente finanziato da Leroy Merlin Italia. Considerato che i beneficiari saranno 400 rom dell’insediamento La Barbuta – dove attualmente vivono 580 persone: di quelle in esubero non si conosce al momento la sorte – e che la stima del contributo erogato dal Comune di Roma giornaliero per ognuno di loro è di 4 euro, il costo di gestione del “villaggio della solidarietà” è di 597.285 euro annui (Iva esclusa) per 15 anni».
«Una minestra che non può più essere digerita né dai rom, né dalla città di Roma, né dal vicino Comune di Ciampino con cui il “villaggio” confina», scrive nelle conclusioni del rapporto Carlo Stasolla presidente Associazione 21 luglio.
Intanto per scoraggiare la multinazionale del bricolage dalla realizzazione del suo progetto, il 4 novembre scorso l’associazione ha lanciato una campagna di mobilitazione: con un semplice clic dal sito www.21luglio.org/leroymerlin è possibile inviare una email direttamente a Leroy Merlin Italia per chiedere alla multinazionale di non farsi coinvolgere nella creazione dell’ennesimo ghetto per rom a Roma. (ingrid colanicchia)
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