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No Dal Molin: i “Cristiani per la pace” scrivono a Mattarella e a Michelle Obama

No Dal Molin: i “Cristiani per la pace” scrivono a Mattarella e a Michelle Obama

Né legalità, né rispetto, né trasparenza. È in questo quadro che si stanno muovendo i lavori per l'ampliamento della base militare statunitense “Dal Molin”, situata nella zona nord di Vicenza, che servirà agli Usa quale avamposto della 173a Brigata aviotrasportata Airborne, attualmente presente in parte ad Aviano, nella provincia di Pordenone, e in parte Germania (v. Adista nn. 9, 13 e 15/07; 1, 9, 25, 51, 61 e 71/08; 4, 22, 86 e 93/09; n. 49/10; Adista Notizie nn. 35, 46, 47/12 e 23/13). È l'ennesima denuncia del Coordinamento Cristiani per la Pace indirizzata, questa volta al presidente Repubblica, Sergio Mattarella, e datata 6 giugno.

I firmatari – che si presentano con la frase: «Dal 2006 seguiamo con attenzione la “questione Dal Molin”: nel rispetto sia dei principi sanciti dalla nostra Costituzione, sia dei cittadini italiani e stranieri che abitano a Vicenza» – informano il presidente che «la base militare Usa Dal Molin, aperta il 2 luglio 2013, è tuttora illegale perché non adempie alla condizione autorizzativa prevista dalla Determina del Ministero della Difesa del 17.07.2007 che – precisa la missiva – prescriveva l'accesso alla base da nord». L'unico accesso, anche per i convogli militari, è infatti tuttora una trafficatissima strada cittadina, viale Ferrarin. Ma «la ferita profonda aperta nella nostra città e nel nostro territorio a seguito della costruzione della base militare Dal Molin rischia di allargarsi ulteriormente – è l'allarme del Coordinamento – grazie anche alla gestione irresponsabile del procedimento amministrativo legato alla tangenziale di collegamento alla base militare statunitense (presentata per di più come una compensazione) e del cosiddetto “parco della pace”», 650mila metri quadrati appositamente smilitarizzati ad est della base, un'area però «degradata a palude» perché l'ampliamento del Dal Molin l'ha ridotta ad acquitrino avendo distrutto i drenaggi dell'area. La quale è per di più «soggetta ad una interminabile “bonifica bellica” che la rende inutilizzabile».

Su viale Ferrarin, inoltre, «c'è un capitello dedicato alla Madonna davanti al quale – riferiscono i Cristiani per la pace – dal 21.01.2009, ogni terzo mercoledì del mese recitiamo il rosario per la pace». Appreso dalla stampa che i lavori di sistemazione della viabilità avrebbero coinvolto anche il capitello, il Coordinamento, il 4 marzo 2014 ha «presentato al Comune di Vicenza domanda di accesso agli atti con la “richiesta che tale iniziativa di culto possa essere garantita anche successivamente al progetto di riassetto di viale Ferrarin”». Domanda caduta nel vuoto, un buco nell'acqua che ha costretto il Coordinamento Cristiani per la pace ad inviare il 21 maggio scorso «una seconda posta certificata al Sindaco di Vicenza, all'Ambasciatore USA in Italia, al comandante statunitense delle basi USA e Dal Molin e al Prefetto chiedendo la consegna della documentazione richiesta auspicando anche un incontro con l'amministrazione e/o con il committente Usa». Poiché, affermano, «l'accesso agli atti è un diritto di cittadinanza» garantito dal decreto legislativo 195/2005 (“Attuazione della direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale”), «ci appelliamo a Lei affinché la documentazione richiesta» venga resa disponibile dall'Amministrazione di Vicenza.

I Cristiani per la Pace non hanno scritto solo a Mattarella. Oggi, 19 giugno, consegneranno infatti una lettera aperta, praticamente identica a quella inviata al nostro presidente della Repubblica, anche a Michelle Obama, in visita proprio alla base Usa Dal Molin. «Ci appelliamo alla sua sensibilità – le scrivono in conclusione – sia nella scelta della base militare USA che visiterà, sia affinché si faccia interprete delle richieste di “rispetto, trasparenza e legalità” di molti vicentini in occasione dell'incontro che avrà con il Sindaco di Vicenza Variati e con le autorità militari di stanza a Vicenza».

La lettera aperta a Michelle è già stata distribuita all'ingresso del villaggio americano. 

* L'immagine è stata scattata davanti all'ingresso della base statunitense in occasione della distribuzione della lettera aperta.

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