Adista, il pezzo che ti mancava
La critica più ricorrente che Adista ha ricevuto nel corso della sua ultraquarantennale vita di organo di informazione è stata: “È di parte”. L’abbiamo sempre accolta con un certo orgoglio. Sì, Adista è “di parte” perché è “dal basso”: è da qui che osserva e valuta azioni e manifestazioni dei poteri e delle istituzioni spesso loro alleate. È una prospettiva che ci garantisce indipendenza di informazione e di giudizio, ed è una linea cui siamo appassionatamente fedeli. Neanche a dirlo, questa indipendenza ci crea una sola dipendenza: quella dai lettori abbonati, che ci ha consentito di vivere fino a qui.
Abbonatevi di nuovo, dunque, e arricchite la qualità della nostra-vostra Adista 2016. E fate abbonare amici e conoscenti, oppure regalate voi stessi un abbonamento a chi non legge Adista, perché la “salvezza” non è solo nelle risorse economiche – che sono comunque il pane indispensabile per alimentare il nostro settimanale, che già vive di così poco – ma nell'ampliamento del numero dei lettori, perché sono troppo importanti la circolazione delle informazioni e il contagio di uno stile di vita – di cui da un cinquantennio ci facciamo portatori e diffusori – improntato alla giustizia, alla democrazia, alla pari dignità, sia nella Chiesa che nella società.
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