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Usa: nessun lieto fine per il prete gay e attivista Lgbt. Prima licenziato, ora sospeso a divinis

Usa: nessun lieto fine per il prete gay e attivista Lgbt. Prima licenziato, ora sospeso a divinis

NEWARK-ADISTA. Nell’estate 2015 p. Warren Hall, 53 anni, cappellano molto apprezzato alla Seton Hall University di South Orange nel New Jersey (e “coach” delle squadre sportive), era stato licenziato in tronco da mons. John Myers, arcivescovo della sua diocesi, Newark, per il suo attivismo contro l’omofobia (v. Adista Notizie nn. 28/15 e n. 6/16). Aveva infatti dato il suo sostegno su Facebook alla campagna NOH8, avviata in California per contrastare l’opposizione al matrimonio gay, e ciò gli era costato il posto di lavoro, ma anche la convinzione che fosse giunta l’ora per lui di fare un coming out sulla propria omosessualità. Ora, per lui, le cose si mettono ancora peggio: l’arcivescovo infatti ha deciso di sospenderlo anche dal ministero sacerdotale, vanificando così le speranze del sacerdote che, nel luglio 2015, aveva scritto una accorata lettera a papa Francesco in cui spiegava le ragioni del proprio appoggio alla causa Lgbt e affermava che «l’arcivescovo di Newark ha spiegato che la causa del mio licenziamento risiedeva nel fatto che “i messaggi impropri su Twitter e su Facebook hanno sollevato seri dubbi sulla sua posizione riguardo ad alcuni importanti insegnamenti della Chiesa”. Io non condivido il pensiero e le azioni del mio arcivescovo, pur con il dovuto rispetto, e sento di essere stato punito ingiustamente». Tanto da continuare a supportare la causa Lgbt, partecipando, lo scorso luglio, agli eventi Lgbt paralleli alla Giornata mondiale della Gioventù e dando il proprio appoggio ad altre iniziative e realtà, come Pflag New Jersey, Gays Against Guns, e New Ways Ministry; ha anche difeso pubblicamente l’insegnante lesbica Kate Drumgoole, licenziata lo scorso gennaio da un liceo cattolico per via del suo matrimonio omosessuale.

L’arcivescovo di Newark – prossimo al pensionamento – non ha però digerito la cosa e, secondo quanto si apprende dal Religion News Service (1/9), il 31 agosto scorso ha informato Hall – al quale, dopo il licenziamento, era stato affidato un incarico in due parrocchie del New Jersey – che le sue prerogative sacerdotali gli erano revocate perché le sue azioni «confondono i fedeli». Un portavoce dell’arcidiocesi, James Goodness, ha puntualizzato che la sospensione di Hall non era motivata dal suo orientamento omosessuale, ma dalle sue affermazioni pubbliche: «Ogni prete cattolico – ha detto – promette di essere rispettoso e obbediente nei confronti del vescovo. Le azioni e le affermazioni di un prete devono essere sempre coerenti con la disciplina, le norme e gli insegnamenti della Chiesa cattolica. Quando sono ordinati, i preti accettano il giudizio del vescovo sugli incarichi e il coinvolgimento nel ministero».

«Il problema – così ha reagito Hall, in una mail di cui dà conto l’Rns – è che abbiamo un arcivescovo che non crede che si possa essere gay e cattolici… Dal mio licenziamento a Seton Hall e dal mio coming out dello scorso anno ho sentito il dovere di usare tutto questo come opportunità per far conoscere alla gente in modo più diretto l’amore di Dio per tutti noi e il fatto che i gay cattolici devono stare nella Chiesa e lavorare per un’accoglienza più ampia… Non sento di aver mai predicato o insegnato nulla che fosse contrario al Vangelo, e questo vale per tutti i miei 27 anni di sacerdozio».

Istantanee la solidarietà nei suoi confronti e le attestazioni di stima da parte degli organismi impegnati sul campo: «P. Warren Hall – scrive il direttore esecutivo di New Ways Ministry, l’organizzazione fondata da suor Jeannine Gramick – è stato un prete amorevole, compassionevole e fedele. Ma c’è un aggettivo ancora più importante per descriverlo: coraggioso. Ha difeso coraggiosamente la comunità Lgbt, assumendosi dei rischi personali, per dire loro che Dio li amava senza riserve». «La decisione dell’arcivescovo Myers – prosegue – di rimuovere p. Hall dalle sue facoltà evidenzia una debolezza: così facendo, l’arcivescovo afferma che la Chiesa ha paura di associarsi alle persone Lgbt, e questa paura è contraria al Vangelo. Lo stile autoritario di Myers, dimostrato negli anni di episcopato a Newark, è in declino nella Chiesa statunitense e nel mondo». Al contrario, il ministero di p. Hall è «in linea con il vero insegnamento della Chiesa che i suoi ministri devono raggiungere tutte le persone emarginate ed è in linea con l’approccio più pastorale e accogliente di papa Francesco verso le persone Lgbt». Per questo, New Ways Ministry ha affidato a p. Hall la conduzione di un workshop sul tema degli uomini gay nel sacerdozio e nella vita religiosa in occasione dell’ VIII Simposio nazionale su cattolicesimo e persone Lgbt, in programma a Chicago dal 28 al 30 aprile 2017.

* Un'immagine della campagna NOH8. Foto di Danlev / Dan Leveille, tratta dal sito Wikimedia Commons, licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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