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Da tutto il mondo i nuovi esperti della Commissione vaticana antipedofilia

Da tutto il mondo i nuovi esperti della Commissione vaticana antipedofilia

Tratto da: Adista Notizie n° 8 del 03/03/2018

39264 CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. A sostituire i membri della Commissione pontificia per la Tutela dei Minori (v. notizia precedente) dimessisi o non riconfermati (nove in tutto) arrivano altri nove esperti, lasciando inalterato il numero totale (17) e la proporzione tra uomini (9) e donne (8). Sr. Jane Bertelsen (Gran Bretagna), delle Missionarie francescane della Maternità divina, si è occupata di educazione, sanità (soprattutto di assistenza alle donne), ministeri pastorali e di giustizia sociale, formazione spirituale e assistenza ai poveri, dovunque fosse necessaria la sua presenza. Ha lavorato per vent’anni sulla tutela dei minori in Australia e Galles. Oggi rappresenta le religiose presso la Commissione arcidiocesana di Tutela di Southwark a Londra. Ernesto Caffo (Italia), 68 anni, docente di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia (Italy), è il fondatore e presidente di Telefono Azzurro Onlus e presidente della Fondazione Child. È membro della dirigenza dell’International Centre for Missing and Exploited Children (ICMEC). Sinalelea Fe’ao (Tonga) ha alle spalle 42 anni di lavoro nel campo dell’educazione, 26 dei quali trascorsi nell’insegnamento, di ogni ordine e grado, sia a Tonga che in Inghilterra, Nuova Zelanda e Fiji. Nelson Giovanelli Rosendo Dos Santos (Brasile), esperto di riabilitazione dalla tossicodipendenza e dall’abuso, nel 1983 ha fondato, con il francescano tedesco p. Hans Stapel, la Fazenda da Esperança a Guarantiguetà, nello Stato di São Paulo, con l’obiettivo di assistere, con un forte supporto comunitario, le vittime di diversi tipi di dipendenze e abusi provenienti da alcune delle aree più povere del Brasile. La Fazenda oggi si è impiantata anche in altri Stati brasiliani e in una ventina di altri Paesi, per un totale di 3.000 giovani coinvolti. Sr. Arina Gonsalves (India), vice provinciale delle Religiose di Gesù e Maria per l’India, sociologa, esperta in pedagogia, sistemi educativi e diritto ci- vile, terapeuta, opera come consulente nella sua diocesi in casi di abusi su minori. È presidente della Prem Dan Primary School per i bambini di strada, della scuola speciale per bambini diversamente abili Convent of Jesus e vicepresidente di Uddhaar, Ong che promuove lo sviluppo di progetti rurali in India. Teresa Morris Kettelkamp (Stati Uniti), già colonnello nella Polizia di Stato dell’Illinois, esperta in politiche di tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, è stata a capo della divisione responsabile delle investigazioni su accuse di cattiva condotta all’interno della polizia. È stata direttrice esecutiva del Segretariato per la tutela dei bambini e dei giovani della Conferenza episcopale Usa (2005- 2011); chiamata nel gennaio 2016 a collaborare con la Commissione per la Tutela dei Minori per ciò che riguarda la stesura di linee guida universali per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili, aveva lasciato l’incarico nel novembre 2017, ma Francesco l’ha voluta nella Commissione. Benyam Dawit Mezmur (Etiopia) insegna Diritto al Dullah Omar Institute per il Diritto costituzionale e i Diritti Umani all’Università di Western Cape a Città del Capo, Sudafrica. È specializzato nei diritti dei minori e nella loro tutela a livello internazionale ed è stato due volte presidente della Commissione di Esperti sui Diritti e il Benessere dei Bambini dell’Unione africana, nonché presidente della Commissione Onu sui diritti dei bambini (2015-2017). Neville Owen (Australia) ha alle spalle 40 anni di attività forense ed è stato giudice della Corte d’Appello della Corte Suprema dell’Australia occidentale, presiedendo inoltre il Consiglio Giustizia e Riconciliazione creato dalla Chiesa australiana per far fronte alla crisi causata dagli abusi sessuali. Si occupa da molto tempo di promozione di politiche antiabuso nelle scuole, attraverso la formazione permanente. Infine, Myriam Wijlens (Olanda), docente di Diritto canonico alla Facoltà di Teologia cattolica di Erfurt, delegata del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani alla Commissione permanente Fede e Ordine al Consiglio ecumenico delle Chiese, si occupa, oltre che di questioni canoniche, anche di abuso sessuale su minori.

In un comunicato stampa, la Commissione afferma che tra questi nuovi membri vi sono vittime di abuso sessuale, ma che la loro identità non è stata pubblicamente svelata. L’attività della “nuova” Commissione prenderà il via ad aprile, con un incontro con alcune vittime, mentre è in atto la discussione circa l’eventuale creazione di un organismo separato consultivo composto da persone che sono state abusate: una vecchia questione, che ha visto scontrarsi coloro che ritengono essenziale il peso delle vittime nel lavoro dell’organismo, e coloro che tendono a volerne circoscrivere il ruolo all’interno di un organismo privo di potere decisionale.

Ma la questione di fondo resta: e cioè se la Commissione in quanto tale sia l’organo giusto per affrontare quella che è ormai una delle questioni prioritarie del Vaticano. Si ricorderanno le critiche mosse dall’ex membro Marie Collins alla lentezza e alle resistenze alle proposte della Commissione come quella, approvata dal papa – ma mai realizzata come tale – di creare un tribunale separato per i vescovi che agiscono in modo inappropriato nei casi di abuso sessuale. Il card. O’Malley annunciò la nascita del tribunale nel giugno 2015, ma esso, di fatto non vide mai la luce; al suo posto papa Francesco, l’anno dopo, emanò una nuova legge (il motu proprio “Come una madre amorevole”) che stabiliva la rimozione dei vescovi negligenti (v. Adista Notizie n. 33/17). In che misura sia stato applicato, finora, non è chiaro.  

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