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Assemblea della Rete Viandanti. Il cambio d’epoca di Francesco

Assemblea della Rete Viandanti. Il cambio d’epoca di Francesco

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 39 del 17/11/2018

Guardare, da una periferia, alla Chiesa e all’attuale difficile momento per individuare quale impegno tocchi oggi ai battezzati-laici. Questo il filo conduttore della recente assemblea soci (v. Adista Segni Nuovi n. 31/18) dell’Associazione Viandanti con la sua Rete, formata da 32 gruppi.

La periferia è il laicato. Viandanti ha ribadito, infatti, che i battezzati laici sono periferici all’interno della Chiesa; il tema della loro valorizzazione, dal Vaticano II ad oggi, è una sorta di tormentone, senza che sul piano concreto vi siano stati dei progressi. Ed è anche per questo che in un passaggio della Mozione conclusiva (link https://www.viandanti. org/sito/?page_id=18467), si indica l’esigenza di «operare per il superamento della visione conciliare dell’“indole secolare” dei laici e il limite dei “compiti specifici” assegnati al laicato (cfr. GS 4) per recuperare la piena dignità battesimale e iniziativa ecclesiali di ogni “christifidelis”».

Di fronte all’attuale difficile passaggio della vita ecclesiale, i Viandanti avvertono che può farsi largo la tentazione dell’abbandono dell’impegno, considerando l’azione e la ventata di novità portata da papa Francesco sufficienti a dissolvere le preoccupazioni che motivavano il disagio degli anni passati. Viandanti, invece, ritiene che occorra mantenere intatto il proprio impegno e la volontà di contribuire, anche se marginalmente, alla riforma della Chiesa che si sta delineando con il magistero di papa Francesco.

“I Viandanti nel cambiamento d’epoca” è stato il tema dell’Assemblea, un cambiamento d’epoca che, riguarda anche la Chiesa. Rispondendo alla domanda posta nel titolo della sua relazione, “Quale futuro per la Chiesa?”, Fulvio De Giorgi, professore di storia dell’educazione all’Università di Modena e di Reggio e coordinatore del Comitato di esperti che affianca il Consiglio direttivo di Viandanti, ha individuato i cambiamenti non compresi – intervenuti negli ambiti antropologico, cognitivo e socio-ecclesiale –, ai quali si è cercato di rispondere con una pastorale incentrata su un’idea di cristianità totalizzante che è arrivata fino ai giorni nostri. Oggi assistiamo al tentativo di papa Francesco di rispondere all’esigenza di un riposizionamento della Chiesa attraverso l’uscita missionaria; in sintonia con questo De Giorgi ha indicato tre piste di futuro alle quali lavorare: una pastorale della misericordia per un annuncio non dottrinale del Vangelo; una promozione umana che si opponga al neoliberismo che è tuttora egemone; l’acquisizione di una viva coscienza dell’ecclesia semper reformanda, per operare una costante revisione critica che la renda sempre più fedele al modello evangelico.

Anche il presidente Franco Ferrari, ha indicato alcune “urgenze” per poter guardare al futuro della Chiesa. La necessità di reinterpretare la Dottrina e la Tradizione per ritrovare parole che sappiano comunicare ancora le verità della fede alle giovani generazioni; la questione del clero (selezione, formazione, regime celibatario, ordinazione viri probati, ministerialità femminile); l’esigenza di combattere la “piaga” del clericalismo non solo del clero, ma in particolare tra i laici; infine, l’esigenza di acquisire, laici e preti, una cultura e una mentalità sinodali.

Si è, perciò, rivelata una particolare sintonia con il magistero dell’attuale Vescovo di Roma, che trova una chiara esplicitazione anche nel testo della Mozione finale là dove si indica l’impegno a «sostenere, nello spirito del Concilio, la volontà di riforma della Chiesa e l’opera di Francesco, soprattutto per suscitare e sostenere nuove forme ed esperienze di Chiesa» (4b).

Conclusivamente l’Assemblea, con la già citata Mozione finale, ha impegnato l’Associazione e la Rete su alcuni obiettivi che possiamo ritenere di supporto indiretto alle necessità indicate nelle relazioni.

Il primo obiettivo si riferisce al potenziamento della Rete al fine di un più incisivo dialogo con l’ambiente (parrocchia, diocesi, ecc.) in cui operano i vari Gruppi aderenti; un secondo impegno è l’organizzazione di seminari di formazione, con un taglio storico, sulle questioni ecclesiali più o meno sempre aperte al fine di sostenere la preparazione di un laicato attivo e costruttivamente critico; infine, verificare la possibilità di dare vita, in dialogo con tutti, agli “Stati generali del laicato italiano”, come spazio libero di confronto su questioni di confine. Un obiettivo ambizioso che rivela anche la particolare vitalità di Viandanti.  

* Ilario Parmigiani fa parte dell’associazione Viandanti  

* * Immagine [ritagliata] di accompagno al logo dell'associazione Viandanti, tratta dal sito web

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